venerdì 18 settembre 2009

Considerazioni pt.3. La bontà, l'utopia.

E' terrificante, mi fa quasi venire le lacrime quanto questo mondo si sia incattivito, eppure le chiese sono ancora così ben gremite! Mi hai detto di parlarne, perchè sai che parlare non porta mai a nulla, ma del resto...Mi è venuto da chiedermi perchè una persona si senta di destra o di sinistra e, sinceramente, non credo davvero di saperne molto di politica -per quanto uno si sforzi di tenersi informato- di conseguenza non posseggo certo l'autorità per parlarne dando una risposta esaustiva. Ma viene naturale domandarselo: sono di sinistra perchè è un dato di fatto, sono di sinistra perchè ho un poster di Che Guevara sopra il letto, sono di sinistra perchè mi fa sentire più intellettuale, sono di sinistra perchè quelli di destra sono dei coglioni, sono di sinistra perchè ho letto Il manifesto del partito comunista...?

Ecco, ribadendo il fatto che di politica non ci capisco molto, tuttavia è chiaro che ho comunque delle mie ragioni -forse più, non direi spirituali, ma comunque che fanno parte di un mio immaginario- per cui ho deciso di stare da una parte piuttosto che dall'altra e queste ragioni sono, in fondo, come dicevo prima per gran parte personali, per cui non pretendono di avere nessun fondamento gnoseologico nè tanto meno si legano in modo del tutto convincente alla realtà odierna. E forse riguardano anche l'incattivimento del mondo di cui sopra.

Sono sempre stata dalla parte di idee che, per loro natura indiscutibile, fossero il più vicino possibile a un ideale di vita che persegua la purezza, la Verità, l'uguaglianza. E questo credo che possa venire chiamato Socialismo, ma è certamente un socialismo scisso dalle sue poi concrete realizzazioni materiali, dal contingente, si tratta di entrare in una dimensione assoluta e, ricordandoci di rimanere nell'assoluto, penso di essere nel giusto dicendo che questa dimensione abbia poco a che fare con la Destra. Destra le cui idee mi hanno sempre portato automaticamente dentro dei parametri che comprendono concetti quali l'interesse privato e personale, la freddezza agghiacciante dei sentimenti, dove esiste un 'io' dalle dimensioni stratosferiche, ma Dio, dopo questo 'io' non viene più nulla, non c'è un 'noi'. Certo, puro associazionismo intuitivo della mia mente, nulla di più! Tuttavia c'è questa sensazione di fondo, quella che nessuno ormai trovi appagante sentirsi -e dico a livello umano- uguale agli altri. Forse si è sbagliato, nel corso della storia, quando si è tentato di tradurre questa uguaglianza sotto tutti gli aspetti dell'esistenza eppure, e ancora qui agiscono i miei meccanismi intuitivi, trovo più nobile questo, più degno di rispetto questo rispetto alle visioni proprie dei pensieri storici della destra i quali inevitabilmente hanno finito per intaccare anche i meccanismi sociali senza neanche rendersene conto. Corollario?! Considerare le persone come esseri burocratico-amministrativi, considerare il loro conto in banca, considerare i calciatori e le veline come i massimi rappresentanti della società, vestire una maschera, farla aderire così bene che quasi ti dimentichi di portarla! Insomma, tirando in ballo Marx, le sovrastrutture sono diventate effettivamente delle strutture.

E poi c'è il concetto di massa che credo distingua le due cose. La Destra tenta di fomentare la capacità del singolo spingendolo in qualche modo a divorare -schopenhauriamente parlando- il prossimo, portandoti a una sorta di estasi di compiacimento, ma qual è poi il risultato?! Un insieme di caproni che pensano tutti le stesse stupide cose, mentre uno ancora più stupido di loro dall'alto della sua grazia li maneggia (ogni riferimento al contestuale è puramente casuale ^_^), ma in teoria non siamo in 1984 o Farenheit 451. Al contrario, per quanto riguarda la Sinistra, l'idea di 'massa' dove tutti sono 'uguali', che può sembrare inizialmente quasi volgare, è proprio la base ideale da cui partire per creare un contesto dove siano presenti tutte le condizioni atte a contribuire alla piena realizzazione dell'individuo e delle sue specifiche peculiarità, le quali non per forza servano a spadroneggiare uno sull'altro, quanto più a cooperare, ma credo che in questi giorni la sola parola faccia arricciare il naso.
E qualunque sia il punto di partenza sembra impossibile non degenerare apertamente in un sistema capitalista dove imperano certe leggi che ben conosciamo, perchè ne siamo assuefatti, abituati. Non sono tanto stupida da pensare che ora come ora possa esistere un mondo come lo fantasticava Guido Laremi, capisco quanto sia un'utopia, ma per favore non diamo un prezzo anche ai nostri pensieri e ai nostri sogni, non arriviamo a ritenere che provare di riempire qul gap che esiste tra persone che ancora hanno voglia di cambiare sia così intrinsecamente inutile. Noi siamo anche la nostra mente, non solo i nostri soldi, la nostra macchina, i nostri vestiti firmati che piuttosto-non-mangio-per-un-mese ma devi comprarli!
Se ci si limita 'saggiamente' al possibile non si avanzerà mai di un solo passo perchè è ricercando l'impossibile che l'uomo ha raggiunto il possibile...l'ha detta Bakunin questa frase vero?! Ma fermiamo il flusso dei pensieri, non è il caso ora di mettersi a discutere anche di anarchia.

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