domenica 31 luglio 2011

Corso intensivo



Mi chiamo M.
Fu però una sera durante un viaggio sulla 94 in direzione Cadorna che ridendo con un'amica dopo qualche birra nacque il soprannome Vic. Al tempo il fatto aveva anche un suo senso, ma giuro che ora non riesco a ricordarlo. Comunque Vic, fai anche Vicky.
Tra pochi giorni parto per Barcellona con un'altra amica che non si chiama Cristina, ma il suo nome inizia sempre con la C, quindi in fin dei conti un "Vicky, C., Barcellona" più o meno c'è. Lei è mora e io bionda, anche questo aiuta. Non ci sarà però Woody Allen a suggerirci le battute, poco importa, con le parole me la cavo abbastanza bene anche da sola. Con le parole in spagnolo forse un pò meno, ma è proprio per questo che mi sono comprata un corso intensivo di spagnolo a nove euro e novanta che promette in 240 min. di insegnarti i segreti della lingua. Si capisce che non imparerò niente, però incontrare Javier Bardem non mi dispiacerebbe.
"Già, io che provavo tanto piacere a Roma a sedermi in riva al Tevere, a Barcellona, la sera, a scendere e riscendere cento volte i Ramblas" già, sono qui viva, in questa diafana luce mattutina mentre una negra canta. Non è quella di Some of these days you'll miss me honey, è quella di It costs me a lot, but there's one thing that I've got. It's my man, come cantava lei la parola "amore" non la cantava nessuno. Ma comunque non importa, era solo per dire che sono molto contenta di partire. Per andare alla ricerca, certamente, di ciò che non voglio. Cadeau.
Vic

martedì 26 luglio 2011

Stavi diventando blu anche tu


Ora voglio parlarti dei "vermi", di quelli ai quali Dio ha donato la voluttà:
E voluttà diede anche al dio verme!
Ecco, fratello, io sono proprio uno di quei vermi e proprio per me furono dette quelle parole. Tutti noi Karamazov siamo così; anche in te, che sei un angelo, vive questo verme e scatena tempeste nel tuo sangue.
Tempeste, sì, perchè la lussuria è una tempesta, è peggio di una tempesta! La bellezza è una cosa tremenda e paurosa. Paurosa perchè indefinibile, e definirla non si può perchè Dio non ci ha dato che enigmi. Qui le due sponde si raggiungono, qui tutte le contraddizioni convivono. Io, fratello, sono molto ignorante, ma ho pensato molto a queste cose. Troppi sono i misteri! Troppi enigmi sulla terra opprimono l'uomo! Scioglili, se puoi, e rema asciutto alla riva. La bellezza! Io non posso sopportare che un uomo, magari di cuore elevatissimo e di alto intelletto, cominci con l'ideale della Madonna e finisca con quello di Sodoma. Ma più terribile ancora è il caso di chi, avendo già nel suo cuore l'ideale di Sodoma, non rinnega tuttavia l'ideale della Madonna, e il suo cuore arde per questo ideale, arde sinceramente come negli anni innocenti della giovinezza. No, immenso, troppo immenso è l'animo umano: io lo restringerei. Chi lo sa con precisione che cos'è? Ci si raccapezza il diavolo, ecco! Quello che alla mente appare una vergogna per il cuore, invece, è tutta una bellezza. E' forse Sodoma la bellezza? Credimi, è proprio in Sodoma che essa consiste per l'enorme maggioranza degli uomini; lo conoscevi questo segreto o no? E' orribile il fatto che la bellezza sia non soltanto una cosa tremenda, ma anche misteriosa. Qui il diavolo lotta con Dio, e campo di battaglia è il cuore degli uomini. Già, la lingua batte dove il dente duole...
I FRATELLI KARAMAZOV
LIBRO III, I LUSSURIOSI
III, LA CONFESSIONE DI UN CUORE ARDENTE

giovedì 14 luglio 2011

CALDO. 1901.


In estate, si sa, fa caldo ed è difficile ricominciare. Bisognerebbe almeno riprovarci da Settembre.
In estate, si sa, fa caldo e Fiumani diceva che era coraggioso persino far l'amore dietro quelle persiane chiuse. Ma da giovedì prossimo avrò un condizionatore anche a Milano finalmente.
Comunque quest'estate a me va già fondamentalmente bene così com'è. Non fosse altro che questo weekend mi sfonderò da oggi a Domenica con litri di alcool tra mille feste su montagne e laghi, in più ho saggiato la potenza della Natura ferma per strada chiusa dentro una macchina sballottata da una tempesta di quelle che si vedono nei filmati di Piero Angela "Ricordati quel che ti dico: quest'uragano non passerà senza che succeda qualcosa. Te lo dico perchè lo so. O qualcuno commetterà un assassinio o una casa brucierà: vedrai; guarda tu stesso che colore straordinario!". E a proposito di certe esperienze, ho letto per la prima volta in vita mia la lettera che Dostoevskij scrisse al fratello subito dopo aver saputo che gli era stata condonata la pena di morte e ho pianto perchè era molto bella, l'ho letta una seconda volta e ho pianto di nuovo perchè l'ho trovata veramente bella e poi, niente, alla terza ho smesso. In più ho vissuto un'esperienza simile a quella di San Paolo sulla via di Damasco, solo che il cristianesimo centra poco e non ero su un cavallo, bensì su un treno afosissimo di Trenitalia coi sedili che pungono la pelle. In più ho abbracciato con sincero affetto Matt Berninger, tutto sudato, mentre in uno dei suoi ordinari momenti di schizofrenia live si è gettato tra la gente a cantare e mi è passato accanto, nel più bel concerto che si è visto in Italia quest'anno, che poi non mi piace fare di queste uscite, però questa volta è vero quindi lo dico. Per non parlare del legame con la terra che sto sviluppando in questi giorni spinta da non so quale anelito di 'contadinaggine', magari sono solo le influenze letterarie, 'lo sa il diavolo', però è appagante e poi il diabolico piano che prima di arrivare alla menopausa ho l'obbligo morale -oltre che di finire Guerra e Pace accantonato sullo stesso punto ormai da anni a causa del francese- di andare almeno una volta nella vita al Glastonbury Festival e fare almeno una volta nella vita la Transiberiana, amen (magari imparare un pò anche il francese). E altre cosucce carine, un paio di occhi che ti tolgono il fiato per un attimo.

"Guarda un pò che predica ci ha fatto! C'è proprio da stare a sentire, non c'è che dire! Bisogna proprio pensare ch'è vicina la fine del mondo, dal momento che sono apparsi simili maestri. Se un uomo d'età ragiona in questo modo, che si può pretendere dai giovani?"

VIC

C'è troppa indiscriminazione in questa città sapete.


IN DUE PAROLE: LO SPASSO
MI SPASSO NEL VEDERE LE PERSONE A SPASSO.

Spud se l'era cavata bene. Un vero massacro.
C'è da lasciarlo fare, Spud


Postcards from Jàsnaja Poljàna

Sì, era sempre la stessa cosa. Tutti, sua madre, suo fratello, tutti reputavano necessario immischiarsi nei suoi affari di cuore.
Questa ingerenza suscitava in lui un sentimento di rabbia, un sentimento che provava di rado. "Che gliene importa? Perchè ognuno ritiene doveroso preoccuparsi di me? E perchè mi stanno dietro? Perchè vedono che questa è una cosa che loro non possono capire. Se fosse la solita volgare relazione mondana, mi lascerebbero in pace. Ma loro sentono che è qualcosa d'altro, che non è un giochetto, che questa donna mi è più cara della vita.
E ciò è per loro incomprensibile, e perciò irritante. Qualunque sia e sarà il nostro destino, l'abbiamo fatto noi, e noi non ce ne lamentiamo, " diceva, associando se stesso ad Anna nella parola noi. "No, tutti vogliono insegnarci come dobbiamo vivere. Non hanno neppure idea di che cosa sia la felicità, non sanno che senza quest'amore per noi non c'è felicità, nè infelicità: non c'è la vita," pensava.
Si adirava contro tutti per quell'ingerenza proprio perchè sentiva dentro l'anima, che loro, questi tutti, avevano ragione.
Anna Karenina
Parte Seconda, cap XXI

Leggere Dostoevskij ti danna l'anima, leggere Tolstoj a volte è un palliativo. Quando hai abbandonato in dispersi cassetti della memoria certi gesti elusivi e certe vibrazioni di un cuore che pensavi ormai marcescente, leggere qualche pagine dell'autore tra i più snob di tutti i russi è una sorsata di vita e come una chiacchierata su qualcosa che in qualche modo ti suona familiare. Dopo la conversione è tutta un'altra storia. Anche le pagine sul suicidio sono tutta un'altra storia: discernimento.



venerdì 8 luglio 2011

Padri e figli


STEREOTIPO DI DIALOGO TRA MADRE E FIGLIA

"Hai un carattere impossibile, e irascibile. Te ne rendi conto almeno?"
" Sei già fortunata che non mordo le orecchie dei funzionari statali."

Non dire di conoscere una persona quando non è vero.
VIC

domenica 3 luglio 2011

Io credo in Stavrogin


Potrei ammazzarmi di studio, ma non sembra importarmene molto. Fare delle foto per passare il tempo. Potrei, potrei, potrei. Vedere cosa mi è rimasto registrato nel cellulare dopo che la pazienza mi è corsa via. Mai intenzione peggiore dell'essere sul punto di. Potrei giocare a pallacorda con gli organi cardiaci. Non faccio apposta a fare liste, mi viene naturale, non faccio neanche apposta a essere pigra, per esempio. La natura e le sue leggi spietate. Potrei guardare il mio organo tornare sgualcito e più inutile che mai. Bum-bum. Tutto ciò è peggio del futurismo, peggio dell'assenza di grammatica, ma meglio di altre cose. Da questo dicono sia derivata l'arte. E la cacciata dall'Eden, da lì è derivato tutto quello che sta sull'altra faccia della moneta, si capisce. Sono debole. Sono Raskol'nikov. Ho il cellulare pieno di registrazioni sconclusionate, sì, cuscini sgualciti anche loro. + qualcos'altro. Manca tutto, cazzo, manca tutto, lo capite?. Ho detto delle cose meravigliose in passato. Ho detto delle cose meravigliose e io so cosa vuol dire l'ingratitudine.

A Sunday smile, I wore it for a while.
VIC

Cernycevskij, Lenin


Che fare? Voglio veramente andare via.
Stanchezza impoтente, prepotente che mi rende impotente.
Voglio andare via
via
via
via
via via via con l'iva.
La trinità dell'apocalisse: Stavrogin, Verchovenskij e Kirillov
VIC

venerdì 1 luglio 2011

LIBRI CHE TI VIOLENTANO II

... Ma ecco, proprio in questa fredda, disgustosa semidisperazione e semifede, in questo consapevole quarantennale sotterramento di se stesso, ancora vivo, nel sottosuolo a causa dei suoi tormenti, in questa situazione senza via d'uscita volutamente creata, eppure rimessa continuamente in dubbio, in tutto questo veleno di desideri insoddisfatti che gli è entrato dentro, in tutta questa esitazione febbrile fra decisioni irrevocabili e pentimenti improvvisi, si racchiude il succo di quella strana ebbrezza di cui parlavo. E' così sottile, elude a volte la coscienza, che a malapena le persone limitate o anche, semplicemente, le persone coi nervi d'acciaio saprebbero coglierne anche solo una sfumatura.

Memorie del Sottosuolo, III



LIBRI CHE TI VIOLENTANO

Ammettiamo, signori, che l'uomo non sia stupido.
Ma se anche non è stupido è però mostruosamente ingrato. Un fenomeno di ingratitudine.
Io credo perfino che la migliore definizione dell'uomo sia la seguente: l'essere a due zampe è ingrato.
Ma non è tutto: non è questo il suo fondamentale difetto; il suo fondamentalissimo difetto è la perenne rozzezza: perenne a partire dal Giudizio Universale fino al periodo Schleswig-Holsteiniano dei destini umani.
Rozzezza dei costumi e dunque anche rozzezza della mente; infatti è noto da molto tempo che la rozzezza della mente non dipende che dalla rozzezza dei comportamenti.
Memorie del Sottosuolo, VIII