mercoledì 20 novembre 2013

LA DOLCE VITA

- Vorrei vivere in una città nuova e non incontrare più nessuno.
- A me invece Roma piace tantissimo, è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.
- Anche io vorrei nascondermi, ma non ci riesco, non ci riesco.
  E adesso cosa si fa?
- Facciamo un giro, restiamo.
- Uffa, anche Roma che noia! Mi ci vorrebbe un isola.
- Se la compri.
- Ci ho pensato. Ma poi ci andrei?
- Sa qual è il suo guaio? Di avere troppi soldi.
- E il tuo di non averne abbastanza. Intanto ecco qua tutti due.
-  Questo non è mica un guaio. Siamo rimasti così in pochi a essere rimasti scontenti di noi stessi. Cosa ha fatto qui?
- Niente. Senta, lei non dovrebbe preoccuparsi, con tutti i quattrini che ha, anche se casca, casca in piedi.
- Credi proprio?
- Ah sì.
- Io non riesco neanche a reggermi in piedi. Ci vorrebbe una carica vitale che io non ho per girare a testa alta. Quando faccio l'amore, ecco sì nell'amore c'è questa tensione. Solo l'amore mi dà questa forza.
- Allora viva l'amore.

Ah!


martedì 19 novembre 2013

ESSERE FELICI ALLA SAMUEL BECKETT E ASCOLTARE BILL EVANS.

L'ermeneutica del sapere la persona che ti piace insieme ad un'altra.
Magari prima neanche ti piaceva, magari non così tanto, ma dopo questa scoperta diventa la tua ossessione, il tuo paradiso non corrotto ma ormai perso, il tuo gelato Haagen Dazs in una desolata serata d'inverno a casa da sola. Oh, quello che non diventa! Inafferrabile potere della gelosia. Oh, quale esperienza che ti trascende da te stessa, assolutamente consigliabile in vari stadi della vita. Cadi così in basso, così in basso che se sei fortunato e preghi il buon Dio dopo qualche pianto trovi anche nuove vie di uscita, nuove vie di espressione. Sperimenti. In russo terrore e passione hanno la stessa radice, ma non so se è venuto prima il terrore o prima la passione, chiedete a qualche Aristotele, almeno avrò qualcosa con cui passare il suo tempo.
Vorrei disperatamente dei soldi. I soldi sono manna dal cielo, se hai soldi non vivi sotto lo stesso giogo di chi non li ha. Questa è l'unico assioma veramente valido da un po' di tempo a questa parte. Dunque vorrei dei soldi e qualche scintilla di genio per ben sperperarli e prima di tutto per guadagnarli. Dopo averli guadagnati, senz'altro me ne andrei. Pensandoci ora, senz'altro me ne andrei. Per esempio a Berlino insieme a Franco. Si sta bene là, d'inverno, d'estate, sempre. Così si spezza per un momento quella routine a forma di corda attorno al collo di commiserazione, di repressione, di insoddisfazione, mettiamoci un po' di tutto, di pensare a GGG da Gerusalemme. Ecco un altro pilastro portante del mio collasso emotivo. Non è che si può rammendare il proprio cuore troppe volte di fila a distanza di pochi mesi, giusto?! Prima un coglione, poi un altro, schmuck dopo schmuck, rischi di finire come Luigi Tenco e non va bene, poi chi li fa i compiti di traduzione russa al posto mio? Bhè sì, insomma, a saperlo fare bisogna sapere reagire adeguatamente a certe news. La persona che ti piace insieme a un'altra. Una pollastrella di sangue nordico risiedente nella stessa città in via dell' abbiamo-spuntoni-in-testa, colei che ha preferito a quella cosa vagamente in carne e ossa con anche un'essenza sfuggente che sono solita, sono soliti dire ME, e - queste sono mie supposizioni, ma molto presumibilmente vere - da quando è tornato a casa lassù e l'ha rivista non vuole neanche più tenersi in contatto con ME, mi ha tagliato completamente fuori dalla sua vita, straccio logoro da buttare via, straccio logoro che con le ultime sue forze pulitrici gli aveva dedicato quella bellissima canzone di Lou Reed, Berlin, che dice "I'm gonna miss you babe when you're gone". Mi manca sì, e mi aveva detto prima di salire sul treno forse già con l'idea di abbandonarmi per sempre, chi lo sa, fammi sapere assolutamente quando andrai a Berlino...allora, sai, ho pensato che una canzone che si chiama Berlin, che dice I'm gonna miss you babe when you're gone era un'idea carina, un'idea tenera. Ma che cazzo penso? Io non devo pensare alle idee carine e tenere, devo smettere di fare questo, anche questo, al massimo devo pensare che il mio amante ha un'altra, il mio caro ex amante, devo razionalizzare, se razionalizzo lo odio, non lo amo più, non lo voglio più...che resta allora? Che resta di Firenze? Ponte Vecchio, sotto le stelle, ponte traditore. Franco, meglio che anche noi due cambiamo meta.
Grazie grazie schmuck.
Happy days, another one.
Forse dovrei smetterla di lamentarmi e fare-
qualcuno altro da sessionare sotto le coperte magari
togliamo i forse e i magari.

Mi dispiace un po' perché non conosco purtroppo, al momento, nessun altro che ami ascoltare Bill Evans durante le sessioni di terapia.

VIC

lunedì 18 novembre 2013

Comunque vada, suite


C'è da scrivere bimba mia. Non della felicità, la cui intrinseca essenza non sono capace di raccontare, ma dei momenti che l'hanno preceduta e della disperazione che le è seguita. Di una maglietta rossa come la copertina Adelphi di Jakob Von Gunter. Non so se sono capace neanche di fare questo, ma, essenzialmente, penso che sia meglio provarci, perché di rosso, gioia mia, attorno a me io vedo solo le fiamme di un inferno terreno.

Dell'idillio che avemmo insieme sotto diverse stelle, della musica in crescendo, della musica poi sconsacrata.

Confesserò tutti i miei peccati. La vergogna da un'altra parte.

domenica 17 novembre 2013

Pausa caffè


Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose.

Sorry, I don't speak French.