sabato 7 dicembre 2013

DDDDDEPLLETTIOOONNNNN

Musica, letteratura e queste montagne, sono le uniche cose che continuano ad avere vagamente un senso per me.

Il resto no.

La vita ti insegna che non ha senso.
La più brutta lezione.
Poi, .... Philip Roth, American Pastoral, se volete sapere il seguito.

Non resta che cercare espressione. Cercare un modo di esprimersi. Sfruttare ogni forma.
Prova a: 1) danzare come un orso ballerino
2) strillare come un pappagallo
3) schiamazzare come una scimmia
T. S. Eliot, Portrait of a lady.

Non sappiamo più parlare se non per citazione interposta. C'era un'idea ieri da mettere giù. La letteratura richiede doti ormai dimenticate. Ti devi mettere in una sorta di isolamento, allontanarti da tutti e ritrovarti in silenzio e concentrazione e per un po' - durata! - con questa "cosa" misteriosa. Ed è in effetti tutto l'opposto a cui i tempi attuali ci hanno abituato. Questo è un punto; per cui, per altro, se avessi il mio cottage di legno in riva al mare, non sarebbe male. L'altro è che nella letteratura è conservato il meglio che l'essere umano abbia potuto donare alla civiltà. Alla costruzione di una civiltà. La mente umana è capace di cose strane e straordinarie e nella letteratura abbiamo la concentrazione di quanto di più straordinario e strano si sia potuto concepire. Una volta venuti a contatto con queste vertiginose altezze, trovo che sia difficile riabituarsi alla vita in pianura. Mi spiego? Le persone che vivono laggiù possiedono bagagli più vuoti, sono meno dotati di certe cose. Non è qualcosa di necessariamente vero, ma, trovo, sia generalmente vero. Bisognerebbe essere in grado di ritagliarsi la propria cerchia di persone verso le quali si nutre una sincera stima, a volte sei fortunato, capita che ti succeda, tuttavia, trovo, sia generalmente complicato e comunque dettato da quel non senso generale dell'esistenza di cui sopra.
E allora ti viene voglia di scappare per un po'.

IMAGINATION-MASTURBATION

Non è cercando l'amore, "amore, amore, amore!" - da cui tutti sono ossessionati - ossessionati - sessuatizzati - che si ritrova la platonica unità. Ma quali sciocchezze, vi vengono in mente, a Dicembre, solo perché tra un po' è Natale e non si può fare a meno di alimentare la propria ossessione, mentre si sta come imbecilli a fissare fuori dalla finestra queste incredibili giornate di sole che la Natura ci sta regalando. Buttatevi dalla finestra! profondamente parlando...
Là non vi è unita, nell'amore. Là vi è divisione, al più. Prima, sei tutto d'un pezzo, quando per i fatti tuoi vai aggirandoti per musei, ti innamori di tele, ti innamori di libri, stai seduto al cinema a vedere l'ultimo film del tuo regista preferito. Sei ancora intero, sei platonicamente idealmente intero. Poi se ti innamori di una personcina, poni, dalla barba bionda e gli "occhi biondi", succede che inizialmente ti servirebbe del nastro adesivo per tenere insieme tutte le tue membra che, dall'eccitazione e dal fermento in ebollizione e dalla gioia, sembrerebbero voler scappar via come ha fatto il naso di Gogol' e poi a un certo punto quest'esplosione avviene per davvero. Bam! Ti lasci andare, senza carri armati, senza caschetti protettivi, ributti il nastro adesivo nel cassetto, assaggi quell'attimo di epica gloria, ti senti Achille senza il suo tallone ed ecco che, improvvisamente, tutte le fratture creatisi iniziano a farsi sentire. Gli spifferi gelidi di Dicembre si divertono a fare avanti e indietro tra le deliziosissime crepe che hai pensato bene di farti venire in nome della gioventù! della passione! della ritrovata unità! Ma quale unità, è un'idea più forviante degli attuali partiti di sinistra. E' così, se sei innamorato, sei cracked open e devi imparare a farci i conti, per quanto ti piaccia l'idea di cottage di legno su spiagge esoticamente nordiche, il profumo del latte con un dei bastoncini di cannella e coperte di lana.



mercoledì 20 novembre 2013

LA DOLCE VITA

- Vorrei vivere in una città nuova e non incontrare più nessuno.
- A me invece Roma piace tantissimo, è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.
- Anche io vorrei nascondermi, ma non ci riesco, non ci riesco.
  E adesso cosa si fa?
- Facciamo un giro, restiamo.
- Uffa, anche Roma che noia! Mi ci vorrebbe un isola.
- Se la compri.
- Ci ho pensato. Ma poi ci andrei?
- Sa qual è il suo guaio? Di avere troppi soldi.
- E il tuo di non averne abbastanza. Intanto ecco qua tutti due.
-  Questo non è mica un guaio. Siamo rimasti così in pochi a essere rimasti scontenti di noi stessi. Cosa ha fatto qui?
- Niente. Senta, lei non dovrebbe preoccuparsi, con tutti i quattrini che ha, anche se casca, casca in piedi.
- Credi proprio?
- Ah sì.
- Io non riesco neanche a reggermi in piedi. Ci vorrebbe una carica vitale che io non ho per girare a testa alta. Quando faccio l'amore, ecco sì nell'amore c'è questa tensione. Solo l'amore mi dà questa forza.
- Allora viva l'amore.

Ah!


martedì 19 novembre 2013

ESSERE FELICI ALLA SAMUEL BECKETT E ASCOLTARE BILL EVANS.

L'ermeneutica del sapere la persona che ti piace insieme ad un'altra.
Magari prima neanche ti piaceva, magari non così tanto, ma dopo questa scoperta diventa la tua ossessione, il tuo paradiso non corrotto ma ormai perso, il tuo gelato Haagen Dazs in una desolata serata d'inverno a casa da sola. Oh, quello che non diventa! Inafferrabile potere della gelosia. Oh, quale esperienza che ti trascende da te stessa, assolutamente consigliabile in vari stadi della vita. Cadi così in basso, così in basso che se sei fortunato e preghi il buon Dio dopo qualche pianto trovi anche nuove vie di uscita, nuove vie di espressione. Sperimenti. In russo terrore e passione hanno la stessa radice, ma non so se è venuto prima il terrore o prima la passione, chiedete a qualche Aristotele, almeno avrò qualcosa con cui passare il suo tempo.
Vorrei disperatamente dei soldi. I soldi sono manna dal cielo, se hai soldi non vivi sotto lo stesso giogo di chi non li ha. Questa è l'unico assioma veramente valido da un po' di tempo a questa parte. Dunque vorrei dei soldi e qualche scintilla di genio per ben sperperarli e prima di tutto per guadagnarli. Dopo averli guadagnati, senz'altro me ne andrei. Pensandoci ora, senz'altro me ne andrei. Per esempio a Berlino insieme a Franco. Si sta bene là, d'inverno, d'estate, sempre. Così si spezza per un momento quella routine a forma di corda attorno al collo di commiserazione, di repressione, di insoddisfazione, mettiamoci un po' di tutto, di pensare a GGG da Gerusalemme. Ecco un altro pilastro portante del mio collasso emotivo. Non è che si può rammendare il proprio cuore troppe volte di fila a distanza di pochi mesi, giusto?! Prima un coglione, poi un altro, schmuck dopo schmuck, rischi di finire come Luigi Tenco e non va bene, poi chi li fa i compiti di traduzione russa al posto mio? Bhè sì, insomma, a saperlo fare bisogna sapere reagire adeguatamente a certe news. La persona che ti piace insieme a un'altra. Una pollastrella di sangue nordico risiedente nella stessa città in via dell' abbiamo-spuntoni-in-testa, colei che ha preferito a quella cosa vagamente in carne e ossa con anche un'essenza sfuggente che sono solita, sono soliti dire ME, e - queste sono mie supposizioni, ma molto presumibilmente vere - da quando è tornato a casa lassù e l'ha rivista non vuole neanche più tenersi in contatto con ME, mi ha tagliato completamente fuori dalla sua vita, straccio logoro da buttare via, straccio logoro che con le ultime sue forze pulitrici gli aveva dedicato quella bellissima canzone di Lou Reed, Berlin, che dice "I'm gonna miss you babe when you're gone". Mi manca sì, e mi aveva detto prima di salire sul treno forse già con l'idea di abbandonarmi per sempre, chi lo sa, fammi sapere assolutamente quando andrai a Berlino...allora, sai, ho pensato che una canzone che si chiama Berlin, che dice I'm gonna miss you babe when you're gone era un'idea carina, un'idea tenera. Ma che cazzo penso? Io non devo pensare alle idee carine e tenere, devo smettere di fare questo, anche questo, al massimo devo pensare che il mio amante ha un'altra, il mio caro ex amante, devo razionalizzare, se razionalizzo lo odio, non lo amo più, non lo voglio più...che resta allora? Che resta di Firenze? Ponte Vecchio, sotto le stelle, ponte traditore. Franco, meglio che anche noi due cambiamo meta.
Grazie grazie schmuck.
Happy days, another one.
Forse dovrei smetterla di lamentarmi e fare-
qualcuno altro da sessionare sotto le coperte magari
togliamo i forse e i magari.

Mi dispiace un po' perché non conosco purtroppo, al momento, nessun altro che ami ascoltare Bill Evans durante le sessioni di terapia.

VIC

lunedì 18 novembre 2013

Comunque vada, suite


C'è da scrivere bimba mia. Non della felicità, la cui intrinseca essenza non sono capace di raccontare, ma dei momenti che l'hanno preceduta e della disperazione che le è seguita. Di una maglietta rossa come la copertina Adelphi di Jakob Von Gunter. Non so se sono capace neanche di fare questo, ma, essenzialmente, penso che sia meglio provarci, perché di rosso, gioia mia, attorno a me io vedo solo le fiamme di un inferno terreno.

Dell'idillio che avemmo insieme sotto diverse stelle, della musica in crescendo, della musica poi sconsacrata.

Confesserò tutti i miei peccati. La vergogna da un'altra parte.

domenica 17 novembre 2013

Pausa caffè


Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose.

Sorry, I don't speak French.

domenica 27 ottobre 2013

ESPERIENZE-NON ESPERIENZE DI VITA.

Detesto i privati di capacità decisionale. Distinguetevi da una roccia o un pezzo di biancheria steso al sole. Voglio un vagare, sì un vagare, ma dissimile da quello di Dante, al diavolo l'espiazione, proprio al diavolo, quinto canto. Ero piena di aspettative per ieri sera e quella prima ancora e ancora n, ero piena di aspettative in generale, ma le aspettative sono delle puttane, lo sapete no?! Tanto vale essere in grado di trovare la felicità nel ridipingere bottigliette di vetro di succhi di mirtillo usate, ridipingerle di bianco e farne un pezzo di arredamento, questo è il nostro giorno perfetto, d'autunno, in un garage. A febbraio vado a Berlino a respirarne l'atmosfera, pensare a Berlino mi fa pensare a Low di David Bowie e Perfect Day di Lou Reed e il comunismo quando c'era, Lou Reed quando c'era ancora. E' morto, ma non capisco del tutto se è una cazzata inventata dagli Internet users o se è vero. In ogni caso, Perfect Day è una bellissima canzone, dimentichi che è scontata e ricordi che è bellissima.
E' stato un giorno perfetto e sono contenta di averlo speso con te.
Sono stati cinque giorni in fondo perfetti e sono contenta di averli spesi con te.
Devo andare a Berlino, devo partorire il mio bambino.
Proprio un giorno perfetto, non ho più bisogno di 'ti chiedo scusa'. Mi fai continuare, mi fai andare avanti, mi fai continuare, mi riempi di materiale. Mi fai scappare da me, mi fai sentire qualcun altro, mi trasformi in arte.
Questo centra relativamente poco con quanto succede o è mai successo, questo in realtà centra con tutto e con nessuno, è un classico, come Carmelo Bene, come bere il Valpolicella: dio Solitudine io mi prostro ai tuoi piedi, tu sei sempre con me e invece che combatterti con scarsi risultati, inizierò a cercare di convivere con te!
Mi trasformi in arte, e io vado a smettere di cercare. Mi dis-fò, come Carmelo Bene.
Smettere, smettere sempre. Smettere durerà finché dureranno le istanze aziendali nella nostra società consumistica industriale pluralista.
Berlino!


sabato 28 settembre 2013

METODO EPICO

I'm all lost in the supermarket, I can't no longer shop happily.
Oggi l'economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che dà soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c'è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice. 
Potete andarvene a fanculo. Per quanto mi riguarda. Resto indipendente come il 4 luglio.
Il piccolo Stanley era stanco e affamato,ma sapeva che solo portando Britney Spears al polo Nord si sarebbe salvata.
- Tutto ok signorina Spears?
Ti vogliamo sempre freak e non allineata
L'amore è come la grazia di Dio, l'astuzia non serve
M'hai detto "Ti amo", ti dissi "Aspetta"
Stavo per dirti "Eccomi", tu m'hai detto "Vattene"
Honey, I've been killing spiders since I was 30!
Quanto a ciò di cui senti la mancanza, è qualcosa di grande, di eccelso, di vicino a dio, il non essere turbato. Questa stabilità dell'animo, sulla quale c'è quel volume egregio di Democrito, i Greci la chiamano ευθυμια, io la chiamò tranquillità.
There will be time. There will be time to prepare a face to meet the faces that you meet.
Non so neanch'io perché il male sia brutto e il bene sia bello, ma so perché in certi signori come gli Stavrogin il senso di questa distinzione si cancelli e si perda - continuava Satov, tutto tremante. - Sapete perché allora vi sposaste in modo così obbrobrioso e basso? Proprio perché in questo caso l'obbrobrio e l'idiozia raggiungevano la genialità! Oh, non restate certo a girellare sui margini, voi; vi buttate dentro, giù, a capofitto. Vi siete sposato per la passione del supplizio, per la passione dei rimorsi, per lussuria morale. E' stato uno schianto dei nervi... La sfida al senso comune era troppo seducente! Stavrogin e una schifosa zoppina deficiente e miserabile!
Io sono un uomo malato...astioso. Sono un uomo malvagio. Credo di essere malato di fegato. Del resto non ne so un accidente della mia malattia e non so neppure esattamente cosa mi faccia male.
Solo le persone infelici non sanno ballare
Essi non capiscono che ciò che è differente concorda con sé stesso: armonia dei contrari, come l'armonia dell'arco e della lira.
Jesus Christ you have confused me, cornered, wasted, blessed and used me.
Amami come se fossimo ancora in quel bar a Berlino a fumare Pall Mall.
Yes, yes, yes,  I will.
Non è straordinario come il corso di una vita può mutare in una notte? Mai, mai avrebbe volontariamente rinunciato a questa meravigliosa follia che è chiavare.
Are we then so serious?



martedì 11 giugno 2013

Inutilità della puntualità

Ho visto il giovane Werther oggi. Arrivo in biblioteca, vado a prendere l'acqua ed eccolo lì. Gioia? Dolore? Ma no, boh, de void. L'incontro di due estranei. Adesso è a questo affare qui che penso, Roby. 
Poi torno a casa, molto più tardi, e vedo che sulla bacheca in cucina c'è una frase che lui ha scritto tempo fa.
(Ah, allora non è un'illusione, c'era un tempo in cui stavamo insieme, pensavo di essermelo sognato.)
Come va? Stai facendo esami? Sì, sì, esami...ciao, ciao, buona giornata con tre punti esclamativi. Il vero peccato è la banalità.
Poi vedo Ofelia, per tre volte, tre volte! Sei meglio tu, è meglio lei, ma a fanculo.
Poi vado a comprarmi la birra al supermarket, mi chiedono l'id alla cassa. Ho 24 anni tra poco, il cuore all'estero e mi chiedono l'id.
Ma d'altra parte, this is life babe!
Non è finita. Nella successione di eventi poi torno a casa, vedo la frase ancora scritta lì ("cercò la sua serenità dal terzo piano", la serenità) più fragile di un pulcino giallo appena nato e senza avere ancora aperta la birra minuziosamente identificativa della mia età, prendo il cellulare e con un po' di incertezza che vive nelle mie dita, nel mio cervello e nel mio ambiente gastrico digito e invio la fatale sentenza: "Non mi piace essere estranei".
Ma tu, dove vuoi andare senza la tragedia nelle vene e la birra nello stomaco?!


giovedì 6 giugno 2013

UN UOMO

"Dimmi, l'amore cos'è?". "Forse portare in borsa due saponette di tritolo." "Brava. Portarle o affidarle. Te le ho affidate di proposito, per dimostrarti che l'amore è amicizia, è complicità. L'amore è una compagna con la quale si divide il letto perché si divide un sogno, un impegno. Io non voglio una donna con cui essere felice. Il mondo è pieno di donne con cui si può essere felici, se è la felicità che si cerca. Infatti ho avuto tante donne che a pensarci bene cinque anni di carcere sono stati un riposo. Però non ho mai avuto una compagna. E voglio una compagna. Una compagna che mi sia compagno, amico, complice, fratello. Sono un uomo in lotta. Lo sarò sempre. Lo sarei ovunque e comunque. Anche in paradiso. Non so concepire un modo diverso per vivere e morire [...] Il tritolo non c'entra. Il tritolo è un momento nell'esistenza di un uomo in lotta. Del resto non mi piace il tritolo. Non mi piace la violenza, qualsiasi forma di violenza: non sarei mai capace, io, di far saltare in aria un autobus di bambini come fanno alcuni in nome della patria o di qualche altra fottuta ideologia. Non credo alla guerra. Non credo alle rivoluzioni fatte col sangue. Sono convinto che servano solo a cambiare il padrone. Mi danno fastidio le fucilate, gli scoppi: te lo dissi che ai Garibaldi io preferisco i Cavour. Ma quando c'è di mezzo la libertà, perché l'unica cosa che conti è la libertà, quando..."
"Cosa vuoi farne Alekos?" "Cosa? Ascoltami, cinquecento grammi di tritolo sono una miseria. Però si possono fare moltissime cose con cinquecento grammi di tritolo. Basta un detonatore, una miccia, un po' di fantasia. E una compagna che ci aiuta. Ho bisogno di te. Mi servi." "Per andare a spasso a raccattare scatole di Golden Virginia senza dare nell'occhio?" "No, per molto di più. Per non essere solo. Se mi aiuti, se non mi lasci solo, ti dico che voglio farne."
Quella voce. Quegli occhi. C'era un dèmone in quella voce, in quegli occhi: una passione lucida, fredda, incontrollabile, da ossesso che in nome della sua fede può commettere qualsiasi assurdità, rovinare la propria vita e quella degli altri, sacrificarvi i propri sentimenti e quelli degli altri, la propria intelligenza e l'intelligenza degli altri. Ma le tue parole chiudevano la più straordinaria dichiarazione d'amore che una creatura possa ricevere. Valevano mille abbracci in un letto, mille notti d'incanto, mille piante di gelsomino, mille s'agapò-tora-ke-tha-s'agapò-pantote. E il dinosauro che la notte prima avevo visto urlare, avanzare nelle foreste della preistoria calpestando alberi come fili d'erba non era un dinosauro: era un uomo. Un uomo solo, per giunta. Così solo che negarglisi sarebbe stato infame. "Una compagna che mi sia compagno, amico, complice, fratello. Mi aiuterai?" "Certo" risposi. "Bene. Hai presente l'Acropoli...?"

Oriana Fallaci