lunedì 26 ottobre 2009

TIME IS YOUR LOVE


Mi sono presa un altro giorno di malattia, come si suol dire. Mi fa proprio bene fare la nottambula. Voglio dire, questa mattina mi sono poi effettivamente svegliata -anche se 'svegliata' è un termine poco consono in questo caso- alle 6.20, ma non riuscivo a stare in piedi e il mio apparato respiratorio era ancora tutto intasato. Dunque non potevo fare altro che rimettermi sotto le coperte e pensare di essere in un altro mondo privilegiato, come quando eravamo piccoli. Una magica nave diretta verso un non-so-dove felice. Mi sono risvegliata di nuovo che erano le 8.00, non tanto più tardi. Sono andata in camera di mia madre e mi sono messa a riguardare tutte quelle vecchie foto incorniciate, mai impolverate, che tiene in fila sulla mensola e cui non prestavo attenzione da tanto tempo. Ce n'era una dove io avrò avuto circa 5 anni, avevo due trecce acconciate stile Sailor Moon, portavo la sciarpettina azzura da cui -dice mia madre- non volevo mai separarmi, ed ero tutta presa nel tentativo di reggere il mio cane tenendolo con le mani per le zampe anteriori, con un risultato di penzolamento generale. E il contrasto tra la sua espressione penosa e di sopportazione e la mia di ardente trionfo... sembravo voler sfidare il mondo con il mio fedele amico quattrozampe e dondolante e le mie impavide treccine marinaresche. Mi sono messa a ridere per un buon dieci minuti, lì fissa a guardarla, di una risata sana e gioiosa, di quelle che hanno i cani negli occhi quando iniziano a scondizolare perchè sanno che li stai per portare a passeggio.
Le cose che fanno il lunedì mattina.

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