martedì 13 ottobre 2009

SCREAM


Non mi manca niente. Non ho niente.
Cos'è poi niente, cosa tutto? Cosa deve mancare, cosa è giusto che manchi? Non mi manca niente e non ho niente da perdere oppure non ho niente, ma nello stesso tempo nulla?
Chi lo sa.
Due opposizioni estreme, ti strabuzzano il cervello, proprio strabuzzare è il verbo. Eppure così accade nella vita umana. A quanto pare comprenderle è per chi si vuole arrogarsi il fastidioso compito. Le opposizioni laceranti e primarie, più laceranti delle lame, meno primarie dei colori. Altrimenti ci chiameremmo dei e vivremmo su nell'Olimpo e potrebbe capitare che Zeus sia il nostro vicino di casa e sentirlo litigare con Era perchè va con tutte quelle troiette di ninfette. E con ciò mi verrebbe da fare dei ragionamenti sull'arguta visione ciclica che avevano i Greci della vita, prima che si intromettesse Agostino, santo, pace all'anima sua. E prima ancora dei Greci però mi viene in mente Sartre quando dice: com'è emozionante che questa durezza sia così fragile, tutto può distruggerla, niente può spezzarla. Tante cose stanno così, le opposizioni laceranti e primarie, i sentimenti, i sentimenti, i sentimenti. Le opposizioni laceranti e primarie, soprattutto quelle. Gira tutto intorno a questo, come quando mentre balli gira tutto intorno alla stanza. Soprattutto se hai assunto acidi o cose del genere. Eraclito aveva fottutamente ragione, sempre per le opposizioni s'intende.
Tutta questa innumerabile lista di geni, che hanno elaborato tali alti pensieri metafisici. Vi immaginate Eraclito che va in bagno, Sartre che fa porcate con la De Beauvoir, bhè il secondo già me lo immagino di più.
L'importante è collegare tutto, tutto, ogni cosa. L'importante è interrompere i meccanismi di coerenza a cui ci hanno abituato fin da quando eravamo infanti. Non siamo altro che in una foresta di simboli. That's it.

Nessun commento:

Posta un commento