domenica 5 dicembre 2010

Credere che in fondo si starebbe meglio in un'opera di Checov


Non fidatevi mai di chi vi dice "Sei mia!" mia, mia, mia, solo mia. Il possesso sta all'amore vero come la Russia sta al caldo tropicale. Uno che mi dice "sei mia" ha solo paura di stare male senza di me. Ma non che io possa stare male senza di lui... e sarà lo stesso carino -immagino- ma non è amore.

TRIGORIN: Può arrivare qualcuno. (L'aiuta ad alzarsi)
ARKADINA: Vengano pure, non mi vergogno del mio amore per te. (Gli bacia le mani). Tesoro mio, testa matta, tu vuoi fare il pazzo, ma io non voglio, non ti permetterò... (Ride).
Sei mio...sei mio... E questa fronte è mia, e gli occhi sono miei, e questi meravigliosi capelli di seta sono miei...Sei tutto mio. Hai tanto talento, sei intelligente, il migliore di tutti gli scrittori contemporanei, sei l'unica speranza della Russia... Hai tanta sincerità, modestia, freschezza, tanto sano umorismo... Riesci con un solo tratto a trasmettere i caratteri essenziali, fondamentali di un personaggio o di un paesaggio, gli uomini in te sono come vivi. Non ti si può leggere senza trasporto! Pensi che ti voglia adulare? Che io menta? Bene, guardami negli occhi...guarda...Ti sembro forse una bugiarda? Vedi, solo io ti so apprezzare; solo io ti dico la verità mio caro, meraviglioso...Verrai? Sì? Non mi abbandonerai?...

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