mercoledì 18 novembre 2009

Always like this

Il 17/18 di Novembre e posso ancora permettermi di stare col pc fuori seduta sulla mia panchina senza essere sferzata da brividi di ferro. Ottima cosa il surriscaldamento globale. Nel palazzo occupato quasi interamente da portoricani qui di fronte stanno ascoltando canzoni dal ritmo intensamente latino, si sentono vari aleeee oh oh aleeeee oh oh, ma cosa me ne importa?! Per esempio, mi importa molto di più della mia insussistenza, quella sì mi sferza. Gesù. Ho perso la mia mente quando ho trovato il mio cuore, ma arrivo a pensare che era meglio tenersi la mente. E il cuore e i suoi problemi che vengano deportati in Siberia, che vengano condannati ai lavori forzati, che non possano più tornare indietro. Finchè stanno di dimora qui a Milano, la cosa non mi aiuta. Quando la prima volta avevo letto un passaggio delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, mi era rimasto impresso, diceva "Illusione! grida il filosofo. Sì, illusioni. Ma senza di esse io non vedrei che la vita nella morte". Ma ognuno ha il suo confine da superare e ora che penso di averlo superato, non credo più con la stessa intensità così poeticamente romantica alla verità di quella frase. Ora, ora mi sento solo Morrissey che canta canzoni strappalacrime. Mi sento supperggiù qualcosa del genere. Patetico but I can't help the feeling. Not even throw it through the ceiling. Non è colpa sua se io non voglio vedere la vita che nella morte e crollo in fanstasie da individuo che ha appena assunto acidi, no non è colpa sua, me lo ripeto ancora un centinaio di volte, andrò a letto e conterò le pecore e penserò che non è colpa sua. E magari domani mattina mi sveglierò una persona nuova. Non voglio più sentirmi così. Non voglio più sentirlo così. Non voglio cazzo.
Ma perchè sto scrivendo qui?

WELL, I WONDER, DO YOU HEAR ME WHEN YOU SLEEP?
PS: Ci sono andata a vedere i Bombay Bicycle Club

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