venerdì 30 aprile 2010

La realtà crea interferenza con veleno


Le cose belle hanno una loro natura tutta strana, tutta particolare e ci viene da imprecare. La bellezza è la cosa più malvagia del mondo, più malvagia del vecchio Lucifero.
Non ho voglia di morire in braccio a questa città circondata da sudate carte ascoltando These taming blues, non ho voglia di essere così vulnerabile di fronte a ogni cosa che mi viene detta. Siamo circondati dalle persone che non ci sono e come funziona questa cosa ancora non l'ho capito. Mi basterebbero un'ora, due, anche cinque minuti in realtà.
Cosa sono questi odiosissimi scompensi emozionali, lì tra arterie, vene, ventricoli, condotti lacrimali?! Non sto per avere un bambino, sto per avere un esame. Metto l'università al primo posto, studio e basta, quanto ci vuole?!
Ma mi manchi, cazzo. Mi manchi in modo osceno e volgare. Che ormai i pavimenti sono stati tutti rigurgitati, ora non so più se vivo in un appartamento di due metri quadri o veleggio per l'aere infinito pieno di strade con divieto di accesso. Mi manchi che non so più a chi dirlo, perchè dirlo, ai palazzi verdi di questa città e ai suoi alberi grigi, ai sani di mente che urlano alle fermate del tram la loro miseria e ai pazzi incravattati che escono dalle banche con le loro valigette scure.
Non è che spero, è solo che mi manchi e una parola di sei lettere alla fine poi non lo esprime neanche tanto bene.
Perchè vedi, 'anche se non c'è miele, mi viene dolce', dolce, veramente troppo dolce.

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