venerdì 16 aprile 2010

AIN'T YOU STILL SWEET TONIGHT?


Le notti in cui ti scoleresti fino all'ultima goccia di una qualsiasi bottiglia di qualsiasi cosa di alcolico. Anche quelle ero io. Avere scoperto l'Amore in modo così brutale. Che neanche ad essere in Russia a meno venti gradi forse avrei tremato così tanto. Su una stupida panchina di uno stupido palazzo nel bel mezzo di uno stupido Aprile. Capire di avere amato finalmente. E non volerlo mai voluto fare perchè non c'era niente di quello che mi era stato raccontato nei film Disney. C'era solo la voglia di qualcosa di violentemente materiale che potesse scacciare via quella sensazione del tutto inconsistente di chi ti ha appena strappato via anche il valore del tuo dolore. Niente di poetico. A quanto pare l'Amore assomiglia a fumi infernali intrisi di egoismo e della voglia di essere felici. Il mio amore. E' accecamento, è passione, è qualcosa di cui senti di non poter fare a meno e intanto distrugge tutto ciò che di più caro hai, distrugge il resto dei rapporti umani, li domina. Deprime la tua sofferenza agli occhi degli altri, facendola sembrare un misto di volgarità e ipocrisia. Questo è stato il mio Amore, il mio primo grande Amore. E' stato perfino l'assenza di trovare del coraggio per difenderlo, per difendermi. In che razza di cosa mi ha trasformato? Cosa mi ha fatto provare? Volevo solo sentirmi veramente felice, volevo sentirmi, ed ora quello che realmente sento è che anche questo desiderio è stato una colpa, non era lecito perchè non collimava con la realtà. Gran bel risultato. Avere provato questa grande passione per la persona più sbagliata e ora mi sento sbagliata io: inutile, inutile, inutile. Ad avere i tremori mentre sto seduta su una cazzo di panchina di un cazzo di palazzo di una metà di un ancor più cazzuto Aprile.
A sentirmi inutile ed egoista. Probabilmente anche scrivere questo è sintomo di egoismo, ma non sono nata con l'atarassia nel sangue. Non sapevo come si faceva ad aprire gli occhi quando eri lì nel bel mezzo della tempesta. Giuro che non lo sapevo.

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