mercoledì 14 settembre 2011

POSTCARDS FROM WHEREVER

Vive felice chi vive di proverbi. Ha sempre la sua nicchia di infallibilità.
Ma io, Penny, io non potevo sopportare questo suo continuo inciampare da una certezza all'altra. Ero a disagio. Così eravamo sullo scoglio quel giorno, c'eravamo solo io, Johnny e l'oceano Pacifico davanti a noi. Ho contato per ventidue volte il rumore delle onde che andavano a infrangersi sulle rocce, poi alla ventitreesima   gli ho detto: "Ma lo capisci," sì, gli ho proprio urlato così, "ma lo capisci, che all'uomo come la felicità è necessaria nella stessa identica porzione anche l'infelicità?!". Lui è stato perfettamente zitto, solo un leggero ondeggiare, questa volta nei suoi occhi, ma si è guardato bene dal farlo durare non più di dieci secondi.
Io gli voglio così bene Penny, io lo... ma non so dove sia finita la sua infelicità. Poi quello scoglio, era tutto un tumulto di ricordi e il vento era troppo forte quel giorno per mantenere la calma. 





All'uomo è necessaria anche quella, è così, è necessaria.

2 commenti:

  1. l'infelicità fa si che ci sia la felicità forse...
    sono due parti della stessa mela...(giusto per vivere di frasi fatte e proverbi)

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