martedì 20 settembre 2011

I CAN TELL YOU A STORY, A COMIC TRAGIC ACTING

Tram 16.

E' curioso come due persone -entrambi incapaci di recitare con una certa abilità la parte che si sono cuciti addosso per sè stessi nella mente- nell'incontrarsi, nell'amarsi, non si arrivino a conoscere affatto. Forse è solo un volontario e deliberato volere sfuggire dalle definizioni che esasperano la grazia di ogni cosa o concetto rendendolo volgare. Ma forse è anche proprio incapacità di recitare, sì. Lo dicevo che la vita sono i cinque atti con pausa sigaretta.
E' curioso perchè ognuno nell'intimo ha capito che l'altro ha di suo un intimo del tutto simile e compatibile al proprio, eppure sono ben sigillati ancora, dentro. Fuori solo casuali manifestazioni strampalate e a tratti borghesi, dico Sartre: guardaci, non sembriamo altro che un bislacco insieme di individui che hanno imbarazzo dei propri gesti e delle proprie parole. L'intimo che rimane addosso e quello che viene strappato via come nelle canzoni di quel vecchio porco di Bianconi. Non sarà mica un peccato.
Aspettiamo ancora di essere licenziati per il nostro scarso talento incapace di esprimere con adeguatezza e decoro le nostre emozioni più sincere, qualora questo sia mai possibile. Ma quando si tratta della vita, può darsi che immaginiate verso che tipo di regista bisognerebbe rivolgersi e, non lo so, a volte sembra un pò assenteista, io non so neanche ancora se credo perfettamente alla sua esistenza.

VIC

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