venerdì 29 aprile 2011

Vorrei dire questa cosa.

Vorrei dire questa cosa: che si può avere anche una casa perennemente in mancanza di cibo, ma mai una casa perennemente in mancanza di vino, l'esperienza insegna.
Quindi eccomi qui, col mio bicchiere di vino, la mia personale Bibbia (quei famosi Demòni) e un dizionario russo che ho aperto non per studiare, questo sia mai!, ma per vedere come si dica in russo 'rapporti malati', così, perchè secondo me in russo suona bene. La musicalità e la bellezza dell'italiano forse non le supera nessuno, ma la lingua russa ha questa passionalità tutta sua, questo legame ancestrale, con la sua sconfinata terra, che, secondo me, sono unici. Cazzate paralinguistiche allo stato puro, ma mi piace elaborarne di tanto in tanto. Tra un bicchiere di vino rosso e l'altro. Pierpaolo Capovilla. Pierpaolo Capovilla il vino ce lo ficca dentro con una certa frequenza nelle sue canzoni "Sono stanco di consumarmi a vino e caffè" ecc.ecc. Ad ogni modo ci trovate una qualche Bellezza nei 'rapporti malati'? Chi lo sa più. Non parlo di quelle cose da "maledetti" di cui si sente tanto parlare tra i giovani fighetti, parlo sul serio, parlo di quando accade veramente. E tuttavia, anche se c'è/ ma è caduca, troppo caduca, che si fa? La ricerca del conciliare gli estremi opposti di quella che possa essere la Bellezza in un disegno di armonia fallisce sempre, lo insegna l'esperienza e forse l'aver bisogno sempre di vino ne è un corollario. Non per niente. Congiungi le due rive e tutte le contraddizioni che vi coesistono, alla fine ne risulta qualcosa di più simile a quello che trovi scritto nei Demoni, piuttosto che nell' Idiota. Qual è la soluzione? Oblivion, Lete, vattelapesca
Vic

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