sabato 23 aprile 2011

ДУША РАДУЕТЬСЯ


Come posso dire? Ho una voglia matta di trasportare certe palpitazioni nervose sulla carta. E' solo uno dei tanti, tanti momenti di epifania id est rivelazione id est 'mo basta! che del resto ho avuto anche in passato. Solo che sono alla ricerca di quello definitivo. E spero sempre che il potere della definizione venga a me, che sia il momento buono, magari lo è.
Io non mi abbasso. Non avrebbe senso, come non ha avuto senso [...], o forse sì, però avrei bisogno dell'aiuto di qualcuno per capirlo, per esempio avrei bisogno di leggere un certo libro e quando l'avrò fatto dirò di quale libro sto parlando.
"Sii sfuggente, non perdere mai il tuo senso tutto particolare, quasi morboso, col tempo, non perderlo mai". Mai mia cara, mai lo perderò, per quello non mi voglio abbassare.
Mi rallegro e gioisco delle mie epifanie. Sono una specie di mattone in più tolto dal muro, quel muro di cui parlava Dostoevskij, Sartre, Montale, i Pink Floyd e chissà quali altri mostri; è una specie di lupacchiotto appena svezzato dalla madre che vede veramente per la prima volta il mondo, la steppa russa, l'immensità, tutto quanto. Fa venire la vertigine.
I'm not getting any younger as you don't get any older.
VIC

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