venerdì 11 marzo 2011

Il giardino dei ciliegi


Penso che potrei vivere in tutte le città del mondo e penso che esistano un'infinità di città più belle -anzi alcune molto molto molto più belle- di Milano, lo stesso lei rimane l'unico grande amore. Lei rimane quella che mi assomiglia di più, lei e i suoi mille volti. Sporca solo come uscita da una memoria del sottosuolo, ma con certi attimi di poesia che in certe giornate ti lasciano senza fiato. Frenetica e nauseante come la mente di uno squilibrato e così pacificamente eterna nei suoi palazzi la cui memoria si dissolve nell'alveo del tempo e in quei suoi cortili, nascosti e aristocratici. Persa tra l'immondezzaio e una bellezza anacronistica, rimane l'unico posto che al momento riesco davvero a chiamare casa, un gigantesco contrasto grande un milione e mezzo di abitanti che sembra capire vagamente chi sono.
Una birra alle colonne in una profumata sera di primavera e un giro in circonvallazione tra i fumi dello smog. Milano, Milano, Milano. E il naviglio della Martesana...

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