- Adesso io sono ancora un uomo, ho cinquantacinqu'anni in tutto, ma io voglio per altri vent'anni restar sulla breccia, e quando sarò invecchiato, allora diventerò ributtante, e non verranno più, le donne, a trovarmi di buona voglia: quello sarà il momento che i quattrinelli mi verranno buoni. Ed ecco perchè adesso vado raggranellando sempre più, sempre più, per me e per nessun altro, egregio figlio mio Aleksej Fedorovic...mettetevelo bene in testa, giacchè io nel lordume voglio viverci dentro fino all'ultimo, mettetevelo ben in mente! Nel lordume c'è più gusto: tutti lo diffamano, ma tutti ci vivono dentro; soltanto che tutti lo fan di soppiatto, e invece io a viso aperto. E appunto per questa mia franchezza tutti i lordoni mi si sono avventati contro. In quanto al tuo paradiso, Aleksej Fedorovic, io non voglio andarci, mettitelo ben in mente: eppoi già per un uomo perbene andare in paradiso non è neanche una cosa decorosa; ammesso pure che lassù ci sia. A parer mio, quando ti sei addormentato, non ti svegli più, e non c'è altro: fatemi dire le messe se vi pare, e se poi non vi pare, il diavolo vi porti! Ecco la mia filosofia. Iersera, qui, Ivan parlava bene, per quanto fossimo tutti ubriachi. Ivan è un fanfarone, e non è mica vero che abbia quella grande erudizione...non ha neppure nessuna speciale finezza di maniere: tace, e ti ridacchia sul viso in silenzio: ecco tutto quello ch'è buono a fare.
I FRATELLI KARAMAZOV E IL DETTO CHE HOMO HOMINI LUPUS e lupus lupi homo