C'è un saggio di Hermann Hesse su Dostoevskij che io trovo fantastico.
Eccone una parte:
"Il borghese che legge Delitto e Castigo e che, steso sul canapè, attinge a questo mondo spettrale un brivido piacevole, non è il vero lettore di Dostoevskij, come non lo è il dotto e il raffinato che ammira la psicologia dei suoi romanzi e scrive buoni saggi sulla sua Weltanschauung. Dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come un'unica piaga bruciante e cocente, quando respiriamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate. Allora, nel momento in cui - soli e paralizzati in mezzo allo squallore - volgiamo lo sguardo alla vita e non la comprendiamo nella sua splendida, selvaggia crudeltà e non ne vogliamo più sapere, allora, ecco, siamo maturi per la musica di questo terribile e magnifico poeta."
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