lascio in giro ovunque pezzi di carta che parlano di te. carboncino o inchiostro che ti ricordino.
perchè non so descriverti meglio se non entro consonanti ruvide spezzate, linee distorte rovesciate che solo a un certo punto si incontrano.
non so descriverti meglio delle frasi in cui ti racchiudo per non perderti del tutto. sul frigorifero della cucina, a coprire le crepe del soffitto, sullo specchio del bagno con il rossetto rosso. cercami sotto il materasso.
posso affittarti una galleria d'arte? voglio che ti guardino senza poterti toccare.
posso affittarti una città bellissima solo per noi? affittarti un pomeriggio che sà di tè alla vaniglia e un amore che Prèvert ne arrossirebbe. voglio che ci guardino senza poterci toccare.
vic
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