Registrare una sensazione.
Amy faceva di queste cose. Più che altro nella convinzione che poi sarebbe stato più facile dirle: Fanculo stronza, vai a infastidire qualcun altro. Era bellissima nelle sue convinzioni e nella sua gonnellina rossa a pieghe.
Registrava ogni cosa, tu la vedevi in giro per quelle vie scavate nella pietra con il suo aggeggio in mano ed era sorprendente, aveva trovato un modo per mantenersi in uno stato quasi pacifico con l'esistenza, per lo meno per non farci a pugni ogni giorno. La sua gonnellina rossa e il cappello: era come un oggetto d'arredamento del paesaggio, era lì il suo posto e, un giorno, pensava Qualcosa ci farò con le mie registrazioni, qualcosa di sicuro, cose dentro cose, qualcosa...
Registrava anche le scoperte Amy. Specialmente quelle che in realtà non avevano niente di nuovo e sorprendente, ma che per il loro giungere così inaspettate e illuminanti non poteva fare a meno che catalogare sotto la sezione 'Scoperte'. C'erano delle cassette per ogni sezione e per ogni sezione una scatola colorata.
Un giorno per esempio, che capitava essere il quindici settembre di un anno imprecisato, verso sera, lei era in cucina a cercare di capire perchè la parte sinistra della sua pianta di basilico si fosse raggrinzita a quel modo, non c'era modo di farla riprendere, e a un certo punto prese in mano il suo registratore e disse:
Registrazione di una scoperta che in realtà non ha nulla di nuovo e sorprendente:
L'unico modo per fare a modo con le emozioni e l'impatto con cui ti colpiscono è guardarle con distacco. Riuscirci dopo un pò.
Poi lasciò perdere il basilico, si sedette sul divano e ripensò che in realtà quella era stata una settimana folle e per giunta qualcuno le aveva appena detto una cosa. Era stanca. Forse anche il basilico e la sua parte sinistra lo erano.
Vic
(anche la foto)
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