martedì 3 agosto 2010

Un famoso Guglielmo disse che siamo fatti della stessa materia dei sogni


Con poca luce, che la luce confonde,
il blues.
Tipo Gary Moore e le sue schitarrate in Parisienne Walkways.
Le note si incagliano, si nascondono,

rimbombano

negli eleganti giochi di luce e ombra che le gambe irrequiete disegnano tra le pieghe di un letto disfatto.
Il blues, Winston blue. Improvvise opere d'arte che si consumano nell'aria, impalpabili creazioni d'autore che non hanno l'agio di esistere per se stesse e già sono diventate altro. Senza una logica, dissolte.
Il caldo là fuori spinge i sensi a un delirio d'onnipotenza, quasi. Quasi una poesia alcyonia che urla e sussurra insieme la sua melodia privata di versi. La sua melodia, la sua pienezza.
Di quella voce che diceva

"Come si dice in italiano che vorrei baciarti?"

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