giovedì 15 aprile 2010

Tratto da una storia vera. Mi scuso per il mancato copywright.


Scrivo copioni per le telenovelas melodrammatiche che trasmettono nell'America del Sud dove ci sono attori malpagati e ragazze con pochi orizzonti pronte a immedesimarsi nelle scene.

C'erano un ragazzo e una ragazza. Questo ragazzo e questa ragazza erano molto amici. Si erano conosciuti per un caso fortuito a Londra. Si erano ritrovati nello stesso ostello. Si erano ritrovati a condividere per lo più le stesse passioni. Si erano ritrovati a portare avanti questo legame e a farlo accrescere anche una volta ritornati in Italia, ognuno nei loro paesi. Duecento chilometri circa li distanziavano. Questa ragazza è particolare. Non mi viene in mente nessun altro aggettivo particolarmente accattivante. Questa ragazza non ha neanche mai creduto particolarmente in un'amicizia così profonda tra uomo e donna, ma l'ha fatto finchè le è sembrato opportuno. Questo ragazzo era impegnato con un'altra. Passano gli anni. Passano tre anni. Lei è cambiata e non le sembra più opportuno credere. Lui passa un momento difficile perchè le cose con la sua ragazza non vanno più molto bene. Si lasciano. Lei non ce la fa più, si sente implodere. Deve dirglielo, deve dirglielo che lo ama. Perchè non si aspetta niente, ma in fondo l'unica cosa che desidera è di trovarsi dentro una favola. E io l'ho messa dentro a una lurida telenovelas. Faceva bene a non aspettarsi niente. Lui le vuole tanto bene, lui le dice che è la sua ancora di salvezza, lui le dice che non vorrebbe mai perdere quest'amicizia così speciale, i ricordi, i ricordi sono importanti. Lei non si ricorda più niente, si ricorda solo ogni tanto di sentirsi vuota e insoddisfatta e forse lo chiama L.O.V.E. Lui sta passando ancora il suo momento difficile. Lei, pur di non perdere anche quella briciola nel vuoto, lascia perdere qualsiasi orgoglio, praticamente lo fa a pezzi. Stanno passando entrambi dei momenti difficili, per dei motivi opposti in modo ridicolo per potere andare d'accordo ancora se non fingendo. Lui mette la loro foto che significa: bel ricordo. Lei la vede e piange perchè piange di continuo in questi giorni, piange anche guardando i Simpsons alla tv. Figuriamoci per le foto dei bei ricordi andati a male. Solo che a volte non si riesce. Ad annullarsi del tutto, dico. Per fortuna. Allora ho deciso di ripristinare il suo orgoglio, ma tuttavia di farle credere che l'Amore non sia altro che un'invenzione dei creatori di cartoline, un pò come San Valentino.
Ecco qui stavano parlando di quella foto; lui, a questo punto della storia, si è lasciato da tre/quattro mesi con la sua ragazza e forse si rimetteranno insieme. Non si è ancora deciso come si concluderà la telenovela.

A: Dovresti cambiarla quella foto.
B: Immaginavo.
A: Sì infatti, non avresti proprio mai dovuto metterla.
B: Ecco l'ho cambiata, ai tuoi ordini.
A: Senti, è il minimo.
B: Massì stavo scherzando. Non fare la seriosa con me.
A: Sono totalmente a pezzi.
B: Qual è il problema?
A: Parlare con te è come parlare con i muri...
B: Pensavo avessi cambiato argomento.
A: No, mi sento monotona e monodiscorsiva questa sera.
B: Io lo sono da tre o quattro mesi. Allora?!

Allora sai cosa ti dico?! Finiamola così "con una constatazione amichevole. Con una constatazione del nostro NIENTE".

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