Non voglio più che arrivi quel giorno su cui fino a ieri tanto fantasticavo, ingenuamente felice, per il tuo piacere. Il giorno in cui verrai e mi tratterai allo stesso modo di qualcun altro. Ora, soprattutto ora, non voglio essere qualsiasi altro. 'No, non venire da me, non piantare le tue radici in questa foresta della vergogna'. Non voglio più sentire parlare di...di che cosa vuoi parlare? Il tuo ego in svendita nelle vetrine dei negozi, i tuoi problemi a prezzo scontato. e quello che penso io, che evidentemente così scontato non è, non come pensavo. Io sono i sogni di un eroe dell'800, tu sei la fredda razionalità che non vede possibili alternative. Noi. abbiamo perso la nostra sincronia, e neanche te ne accorgi. Ma non posso farmi carico anche della tua cecità vestita di virginea innocenza. Scusami, ma non posso proprio. quello che adesso hai accanto è un fantasma. anzi no. è un manichino esposto a bella posta con il cartellino 50%.
"E quello fu l'abbandono-
mi abbandonai
mi abbandonai
...
a fantasticare di un futuro.
Mi abbandonai a pregustare
con piacere
il modo in cui avremmo imparato a conoscerci;
a conoscere di noi ogni muscolo,
ogni terminazione nervosa, ogni cicatrice,
ogni genere di cicatrice,
anche quelle che da soli non riuscivamo a vedere,
per trovare le quali occorreva
un'altra persona".
(Kamila Shamsie)
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