(Sempre tratto dalla Guida galattica per gli autostoppisti)
Zaphod Beeblebrox, avventuriero, ex hippy, gran tempista (truffatore?, anche sì), abilissimo nel farsi pubblicità, una frana nei rapporti umani, spesso pensava di avere avuto un unico scopo nella vita: non morire di fame.
Lui, presidente?
No, nessuno era impazzito: era giustissimo che fosse diventato presidente.
(Presidente, ovvero presidente a pieno titolo del Governo Galattico Imperiale.
Il termine imperiale è mantenuto ancora, benchè sia ormai un anacronismo. L'imperatore, per diritto ereditario, è moribondo da molti secoli. Negli ultimi attimi di coma profondo fu chiuso in un campo di stasi che lo mantiene in questo stato di perpetua immutabilità. Tutti i suoi eredi sono morti da un pezzo: ciò significa che, senza nessuna drastica rivoluzione, il potere si è spostato di uno o due gradini verso il basso ed è conferito adesso ad un organo che prima fungeva solo da consigliere dell'imperatore, cioè a un'assemblea governativa eletta dal popolo e capeggiata da un presidente eletto dall'assemblea stessa. Questo solo all'apparenza, perchè in realtà il potere non è affatto conferito nè all'assemblea nè al presidente.
Il presidente, in particolare, è soltanto un prestanome: non esercita in effetti il benchè minimo potere. E' sì scelto dal governo, ma le qualità che deve dimostrare di avere non sono quelle tipico del leader: la sua fondamentale qualità è saper provocare scandali. Per questa ragione scegliere un presidente non è facile: bisogna poter scegliere una persona che sappia provocare il furore nella gente, ma che sia anche in grado di affascinarla. Il suo compito non è esercitare il potere, ma stornare l'attenzione della gente dal potere stesso. In questo senso Zaphod Beeblebrox è uno dei migliori presidenti che la Galassia abbia mai avuto: ha già passato in carcere per truffa due dei dieci anni della presidenza....)
Peccano che il nostro non sia solo un prestanome.
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