venerdì 30 ottobre 2009
mercoledì 28 ottobre 2009
11.45
lunedì 26 ottobre 2009
Autunno e il tempo che cambia
TIME IS YOUR LOVE
1.9.9.6.
La notte è fatta per entrare in simbiosi con la mia ombra sulla parete cerulea adesso un pò grigiastra.
In fear every day, every evening. He calls her aloud from above, carefully watched for a reason, pain's taking devotion and love. Surrendered to self preservation from others who care for themselves. A blindness that touches perfection, but hurts just like anything else.
Isolation, Isolation, Isolation
domenica 25 ottobre 2009
E certe pagine di certi libri pt.2
"Gli organi cardiaci si devono ambientare come un migrante sudafricano a Milano. Vorrei tanto rivederti e portarti con me in posti orrendi. dove vado a fare dei concerti tipo davanti a trenta persone di cui dieci fanno la fila per la birra, altre dieci parlano tra loro e altre dieci ascoltano ma non si sa cosa pensano e cosa sentono. poi in qualche altro modo tecnologico ci abbracciamo appoggiando la fronte sullo shermo del computer. Il computer che ha sempre la febbre come i cani. E a settembre ci scambieremo le case, troveremo altri lavori e vinche chi trova quello meno pagato. ma mi batti perchè tu lavori gratis. Dormivo con lei in macchina a Recanati dopo un concerto di De Gregori e non potevo prendere sonno, facevo la guardia da non si sa cosa a non si sa cosa."
Certe pagine di certi libri, che è come se ti cambiassero le impronte digitali mentre li leggi.
"Magari ti porto anche in Tibet e ci facciamo sopprimere dal governo cinese. Tra di noi potrebbe finire con una constatazione amichevole, con una constatazione del nostro niente. Sciolte nell'acido le nostre resistenze. e per favore stai attenta che non ti stuprino. Fraintendersi. Fraintendersi. Fiammiferi per i funerali di quei quintali di foglie morte. Dio dei cieli nebbiosi e dei terreni letamati. dicevi - Da questo posto ce ne dobbiamo andare tutti e due e soprattutto io. - Rovinosamente realizzavo i miei sogni più incredibili. e adesso siamo nei treni e nelle macchine che scappano dalle nostre ex città. che per rivederci siamo diventati involontariamente tra i maggiori azionisit di trenitalia. E viviamo come degli alluvionati, nelle nostre scelte esasperate, nel crollare delle mensole attaccate di notte, nelle poche confidenze, nei posti dove non ti aspettavano. Dove lavorerai, se mai lavorerai. E gli occhi sono delle specie di vetrine, ma senza i manichini dietro. Ti auguro un patetico natale. moriremo per folgorazione appesi ai cavi dell'alta tensione per distrazione e abiteremo per qualche anno nel nylon, come la frutta ammaccata della standa. E le tue mani in frigorifero e il nostro amore lancinante. credi di piangere ma era che pioveva un pò per tutti. Mi scrivi che linciavate gli alberi a novembre perchè vi restituissero i palloni da calcio. Mi scrivi delle cose allegre e struggenti. Coniviviamo come degl animali, io e te e i nostri scudi di plexigas. Io te e il tuo cellulare. poi ti dico anche che non è detto che ho ragione anche se parlo convinto. Respiriamo profondamente come i monaci buddhisti, per non farsi andare di traverso l'universo. Ti regalo le lune che non sono ancora piene. Il ponte vecchio di Firenze. Anche se dici che Firenze no ti piace più di tanto.
Mi sono bagnata un dito con la saliva per capire da che parte tossiva il vento, ma non c'era vento. Dai tombini ci guardano alcuni bambini. Piove nelle cabine elettorali. E ci schieriamo contro le nuvole contro i contribuenti. Ti ricordi quando volavamo sulle ortiche. Ti tratterò male e tu mi affogherai. Delle nuvole cariche di pioggia ci inseguono. Avevo una cosa da scrivere che mi sono dimenticato, e le assi rotte del palco mi facevano un pò paura. Ho scritto col catrame sulle strade di Milano che mi mancherai. E per metterti allegria ho costruito una casa in camera nostra coi libri di Pasolini. Ti sei accorta che è sempre settembre, che adesso dobbiamo trovare qualche altra America e una camera meno rumorosa con una finestra che dà sull'interno. Le altalene sono appese ai fili spinati, ai tuoi dubbi. Tu e i tuoi piatti rotti. Tu e i tuoi letti rotti. e le nostre fughe solitarie."
venerdì 23 ottobre 2009
Il Flusso di coscienza arriva a giustificare più o meno ogni cosa.
domenica 18 ottobre 2009
IL PIANO DI BERLUSCONI E QUELLO DI BOSSI E FINI
Berlusconi è tutto tranne che uno sciocco. Faremmo dunque un torto alla sua intelligenza liquidando alla voce "delirio narcisistico" alcune sue recenti boutades inverosimili, del tipo: "Io sono il miglior presidente del Consiglio in centocinquanta anni di storia"; "Sono in assoluto il maggior perseguitato della magistratura della storia di tutte le epoche del mondo"; "Peccato che in questa mostra non si trovi un ritratto di San Silvio d'Arcore". Fino al culmine, la sera della bocciatura del Lodo Alfano, di gridarsi da solo nel microfono: "Viva gli italiani, viva Berlusconi".
Macchiettistico? In effetti neppure Mussolini ha mai gridato "Viva il Duce", nè il Fuhrer usava il saluto "Heil Hitler". Ma se Berlusconi sfida il ridicolo, esasperando il ricorso alle iperboli, è per un calcolo razionale preciso: sente il bisogno di misurare il grado di potere suggestivo che gli resta. Reclama l'applauso dei sostenitori, nel momento difficile, adoperando l'inverosomiglianza come metro dell'amore, della fedeltà e dell'obbedienza.
E' un capo che si rivolge al suo popolo comunicandogli: senza di me non vai da nessuna parte, dunque se io ti dico che il bianco è nero, tu assentirai, perchè siamo riuniti nello spirito, abbiamo un destino comune.
Non sono sicuro che Berlusconi potrà tirare la corda così fino alla fine della legislatura. Mercoledì 7 ottobre, poche ore prima che la Corte Costituzionale lo privasse del salvacondotto giudiziario rappresentato dal Lodo Alfano, si erano incontrati a pranzo coloro che in teoria dovrebbero essere i suoi più stretti alleati, Gianfranco Fini e Umberto Bossi. Pur diversissimi fra loro, hanno reso noto un accordo che sabota la principale arma politica di Berlusconi: niente elezioni anticipate, hanno detto. E tanto basta. Fini e Bossi sanno meglio di noi che la leadership di Berlusconi è potente ma logorata. Se hanno deciso di opporsi pubblicamente a una reinvestitura elettorale nella primavera 2010 è perchè ciascuno di loro ha interesse a lasciare che tale leadership si consumi. Fini punta a costruire una destra istituzionale d'impronta più "europea". Bossi, abilissimo, intuisce che il suo sostegno al Berlusconi barricadero potrà valergli la strada facendo l'eredità di grosse quote di potere nelle Regioni, nei capoluoghi e nelle Fondazioni bancarie del Nord.
Scommetterei che la Lega Nord, con grande perizia tattica, riuscirà a spolpare e ingoiare Berlusconi fino all'ultimo ossetto, dopo averlo sostenuto e incoraggiato sulla via senza ritorno dello scontro istituzionale con il Quirinale, la Corte Costituzionale, la magistrastura, la diplomazia internazionale. Berlusconi, "miglior statista degli ultimi centocinquanta anni", non è molto diverso dal "Dio Po", dall'invenzione della Padania, dal kolossal Barbarossa nel cui fotomontaggio Bossi appare tra i cavalieri medievali della Lega Lombarda. La politica trasformata in emozione, il culto di una sovranità assoluta - il popolo lo vuole! - a prescindere dall' equilibrio democratico dei poteri, la riduzione della dialettica istuzionale a scontro fra destra legittima e sinistra illegittima, preconizzano una fase avventuruosa della storia italiana. Non a caso risuonano, come negli anni Trenta del Novecento, le denunce "patriottiche" di presunte cospirazioni anti-nazionali, con tanto di allarme per il "golpe" e il "complotto di poteri forti".
Non è paranoia. E' manipolazione delle coscienze: ormai veniamo chiamati a difendere come patrimonio nazionale perfino il patrimonio personale del leader.
Mistero buffo. buffo Mistero
Paolo Rossi
...Però vedi, caro Dario, quarant'anni fa la censura ti censurava censurandoti, non lasciandoti gridare nemmeno: " Aiuto, mi stanno censurando.". Cosa che adesso puoi urlare, trasmettere, scrivere, comunicare. Tanto non c'è più nessuno in grado di comprendere e ascoltare. Quarant'anni fa le parole oltre a un suono, un respiro, una forza avevano anche un significato. Comunista voleva dire comunista. Fascista voleva dire fascista. Oggi c'è il "comunquista": comunista che dal Suv, con il megacellulare, fa telefonate di sinistra. E c'è il "fascistra": uomo di destra che quando parla con un cardinale diventa all'improvviso di sinistra. E poi quarant'anni fa, Dario, c'era il re e c'era il buffone, e ognuno faceva il suo. Oggi il re vuol fare tutto lui. Comunque Dario, io sono sempre sulla stradas dove mi hai insegnato a stare. Quello che da te ho imparato, ad altri adesso sto ad insegnare. Sono con una compagnia che recita D'ora in poi ( come sarebbe se fosse diverso?)... Sai, avrei potuto fare un monologo sul precariato, riempire i teatri e dividere con pochi. Mi è parso più giusto per quelle idee così dovermi comportare, dato che poi corre voce in giro - lo dico anch'io - che tra un pò il Mistero Buffo dovrei rifare. Per questo, ancor di più mi comporto così. E più ci penso, più credo che gli anni Settanta devono ancora cominciare.
Ora faccio la parte di Facchinetti - pardonnez moi - : sosteniamo e andiamo a vedere il buon teatro italiano!
sabato 17 ottobre 2009
Alice is lost in translation
venerdì 16 ottobre 2009
City
giovedì 15 ottobre 2009
martedì 13 ottobre 2009
SCREAM
venerdì 9 ottobre 2009
Je est un autre
Con ciò non intendo dire che conoscermi sia in sè per sè un privilegio, quello sta a Dio dirlo, ma se spesso gli scrittori si celano dietro maschere, io spesso sono quello che scrivo e quello che penso è quello che scrivo e quello che faccio non è sempre quello che penso, quello che non faccio ma poi penso e scrivo sì, e quando sarà il momento di scindere le due cose, forse le scinderò. Se poi si debba considerare un difetto non riuscire sempre ad esprimere quello che si è in altro modo, va da sè che non me ne potrebbe importare di meno! Con ciò non intendo neanche dire che io sia una scrittrice -magari-, al contrario, sono solo un povero bambino che piange, sono la corrazza Corazzini che mi porta dentro la tempesta, sono etimologicamente Monica..ahaahahah, sì tutto ciò mi diverte molto, tuttavia, a parte queste bazzeccole volevo anche scrivere, o meglio riportare, ciò che scrisse colui che scrittore fu, e non fu un Poeta, lui si rese Poeta, dissero di lui che un colpo del suo dito sul tamburo scatenava tutti i suoni e generava la nuova Armonia, colui che sta al di sopra di tutto quello che poi è successo nel '900. (letterariamente parlando, s'intende).
(Dalla lettera a Georges Izambard del 13 maggio 1871)
E' falso dire: Io penso: si dovrebbe dire io sono pensato. - Scusi il giuoco di parole.
IO è un altro. Tanto peggio per il pezzo di legno che si ritrova violino, e Sprezzo agli incoscienti, che cavillano su ciò che ignorano completamente!
Lei non è Insegnante per me. Le offro qualcosa: è satira, come lei direbbe? Poesia? Fantasia, sempre.
[...]
Se l'ottone si sveglia tromba, non è affatto colpa sua. Per me è evidente: assisto allo schiudersi del mio pensiero: lo osservo, lo ascolto: lancio una nota sull'archetto: la sinfonia fa il suo sommovimento in profondità, oppure d'un balzo è sulla scena.
Se i vecchi imbecilli non avessero trovato del "me stesso" soltanto il significato falso, non avremmo da spazzar via milioni di scheletri che, da tempo infinito, hanno accumulato i prodotti della loro orba intelligenza, e se ne proclamano gli autori!
Eccetera eccetera (tengo solo a precisare che nel 1871 Arthur Rimbaud aveva 16 anni e qualche mese!)
Insomma, se l'ottone si risveglia tromba e il legno violino non è colpa loro. Parimente se veniamo scissi in tanti piccoli universi senza rendercene conto, senza poter fare nulla per migliorare la situazione, non è colpa nostra! Mi viene in mente una scena di Will Hunting, ci sono Will appunto e Sean (lo psicologo) nel suo studio, stanno esaminando la cartella clinica di Will o qualcosa del genere e a un certo punto Sean -Robbie Williams- gli dice: "You see this, holy shit..it's not your fault...look at me son, it's not your fault, it's not your fault!" Certo, contesto del tutto differente, ma bella quella scena.
E comunque questa storia delle scissioni mi irrita perchè alla fine chi lo sa se riesci mai a essere veramente ciò che pensi di essere e mi irrita il relativismo che ha creato più danni, in alcuni casi, di Mussolini e Hitler messi insieme; la scrittura è uno dei pochi modi per ritrovare una confortante Unità. Credo.
lunedì 5 ottobre 2009
Palazzeschi for fun
Chi sono?
Son forse un poeta?
No certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell'anima mia:
follia.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non à che un colore
la tavolozza dell'anima mia:
malinconia.
Un musico allora?
Nemmeno.
Non c'è che una nota
nella tastiera dell'anima mia:
nostalgia.
Son dunque...che cosa?
Io metto una lente
dinanzi al mio core,
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell'anima mia.
domenica 4 ottobre 2009
Riuscite a riscontrare qualche somiglianza?!
Zaphod Beeblebrox, avventuriero, ex hippy, gran tempista (truffatore?, anche sì), abilissimo nel farsi pubblicità, una frana nei rapporti umani, spesso pensava di avere avuto un unico scopo nella vita: non morire di fame.
Lui, presidente?
No, nessuno era impazzito: era giustissimo che fosse diventato presidente.
(Presidente, ovvero presidente a pieno titolo del Governo Galattico Imperiale.
Il termine imperiale è mantenuto ancora, benchè sia ormai un anacronismo. L'imperatore, per diritto ereditario, è moribondo da molti secoli. Negli ultimi attimi di coma profondo fu chiuso in un campo di stasi che lo mantiene in questo stato di perpetua immutabilità. Tutti i suoi eredi sono morti da un pezzo: ciò significa che, senza nessuna drastica rivoluzione, il potere si è spostato di uno o due gradini verso il basso ed è conferito adesso ad un organo che prima fungeva solo da consigliere dell'imperatore, cioè a un'assemblea governativa eletta dal popolo e capeggiata da un presidente eletto dall'assemblea stessa. Questo solo all'apparenza, perchè in realtà il potere non è affatto conferito nè all'assemblea nè al presidente.
Il presidente, in particolare, è soltanto un prestanome: non esercita in effetti il benchè minimo potere. E' sì scelto dal governo, ma le qualità che deve dimostrare di avere non sono quelle tipico del leader: la sua fondamentale qualità è saper provocare scandali. Per questa ragione scegliere un presidente non è facile: bisogna poter scegliere una persona che sappia provocare il furore nella gente, ma che sia anche in grado di affascinarla. Il suo compito non è esercitare il potere, ma stornare l'attenzione della gente dal potere stesso. In questo senso Zaphod Beeblebrox è uno dei migliori presidenti che la Galassia abbia mai avuto: ha già passato in carcere per truffa due dei dieci anni della presidenza....)
Peccano che il nostro non sia solo un prestanome.