Tutto questo sembra così strano e irreale (pensai). Ti dico:" Il pensiero rapisce al sonno il riposo, perdo tempo senza di te, ma tanto con te non ci si sta comunque. Ho fatto mille promesse che devo mantenere, le loro ragioni non riescono a starmi in testa. Normale. Che lo capiscano."
Mi fa male la schiena a star seduta troppo tempo qui dietro e la pelle ha un profumo strano. Inviteresti pure il diavolo per non sentire più qualcuno che ti dica "non parliamone più, è meglio", non è vero?! Hai letto David Grossman e adesso senti anche tu il coltello e inizi a delirare nella speranza che qualcuno arrivi lì, non è vero?!
Fuori piove, piove, il cielo è grigio sempre e nel frattempo non ho un gatto peloso da accarezzare.
Sto diventando vecchia a star seduta qua dietro. "In realtà nessuno mi ha detto che doveva andarmi bene. Mi sono stancata. "
Non faccio altro che attaccare post-it in tutta la casa, l'ultimo diceva di preparare le focaccine per la riunione di condominio di domani anche se la vicina mi sta sul cazzo. Non faccio altro che ascoltare musica sperando che le parole che ascolto significhino poi veramente qualcosa, non faccio altro che diventare musica io stessa, sono un do minore adesso e poi, e poi, e poi "Ma che fine vuoi che faccia, sul serio?! Non raggiungerò mai la neutralità agognata, mai. .. Ma chi te l'ha messo in testa poi che doveva essere così?!"
La rabbia che prende a pugni il mio stomaco. Ma non sentirò le ferite, non sentirò i tagli. Voglio così tanto che tu apra i tuoi occhi. Dimmelo che lo farai. "Io non ci posso far niente, te lo giuro."Svegliati, esci, corri via da questi bugiardi, loro non capiscono niente. Prendi la mia mano, dita nelle dita. Dimmi che.
Poi ci si sveglia all'improvviso e pensi: cazzo, questo devo scrivermelo
Siamo fatti della stessa materia dei sogni: noi miseri umani, Shakespeare che l'ha detto quindi è legittimo e l'Alfa Romeo Giulietta che senza cuore sarebbe solo una macchina.
Keep dreaming and your dreams will be dreaming you soon.
VIC
(nella foto: robert doisneau 'at the cafe, chez fraysse. rue de seine, paris', 1958)
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