Ho passato gli ultimi giorni con l'ansia di passare questo maledetto, a-quanto-pare- importante, esame di inglese. E uno tra i principali mezzi con cui mi sono illusa di avere la possibilità di accrescere la mia conoscenza della britannica lingua è stato guardare in modo ossessivo e compulsivo puntate su puntate di "Sex & the City" (ignorando il fatto che il suddetto sia in sè per sè molto americano e per nulla britannico). Poco importava che fossero le tre di notte o le tre del pomeriggio, mi avreste trovata sempre lì, ormai più simile a uno spaventa-passeri che a una Samantha Jones qualsiasi, rannicchiata sul divano in una coperta zebrata e circondata ovunque da tazze con all'interno rimasugli di infuso di thè verde, a guardare quelle quattro bastarde che vivono in bellissimi appartamenti a New York e non in un bilocale in un indefinito punto di Milano. Stronze!
Comunque il risultato è che questa mattina ho fatto l'esame, ed ero assonnata, si capisce, e il risultato sarà pessimo, ovvero non lo passerò, ma ormai ero così involved with that Manhattan atmosphere, che nell' essay finale in cui ero tenuta a parlare della crescita del tasso di criminalità in questi ultimi anni (?), dalla penna mi è uscita spontanea questa frase: "So, I couldn't help but wonder: what is this world turning into?".
Bene, una nuova piccola Carrie Bradshaw dei poveri è nata e una nuova sessione d'esami molto probabilmente mi aspetta.
Spero almeno che Miss xxxxx che dovrà correggermi l'esame non sia una fan accanita delle quattro squinzie dell' Upper West Side.
VIc
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