"Davvero il mio lavoro continuerà a vivere? Non ci riesco. Perché io volevo fare lo scrittore, io volevo scrivere di tutto, di tutto ciò che può accadere in un momento, di come erano i fiori mentre li portavi tra le braccia, di questo asciugamano, del suo odore, della sensazione che dà la sua trama, di tutte le nostre sensazioni, le tue e le mie, della nostra storia, di chi eravamo una volta, di tutte le cose del mondo, tutto mescolato insieme, come tutto è mescolato adesso... E invece ho fallito. Ho fallito. Il punto di partenza può essere anche alto ma finisce col ridursi."
Richard, da "The hours"
Io volevo quello, ma non volevo stare qui a studiare la metalanguage, no, questo no perdio.
Cosa me ne importa? Però è il dovere morale in me, come il cielo stellato sopra di me, di chi era questa? Kant. No, davvero, non me ne voglia Immanuel, non ho voglia. Poi non c'è neanche tempo. Però bisogna.
The hours l'ho sinceramente apprezzato, sto realizzando che mi piacciono vivamente quasi tutti i film com Meryl Streep e Nicole Kidman, scelgono bene i copioni. E' uscito otto anni fa ormai, qualcosa del genere, ma sono sicura che esista una qualche ragione per cui io l'abbia guardato solo ieri sera quando, in preda al circolo vizioso del mio curioso stile di vita, erano le tre e mezza a.m. e mi sentivo più vitale che mai.
ah, però boccerei ampiamente Il diavolo veste Prada in cui è diventata l'idolo delle fashion blogger!
RispondiEliminahai un curioso bioritmo, in effetti.
RispondiEliminama, in fondo, dormire è una tale perdita di tempo!
Anche la kidman per arrivare dov'è sarà partita guardando un punto altissimo, e avrà passato varie mezze vie che non credeva di dover attraversare...eppure ora è là.
che palle la morale.
Ma a volte è necessaria per non farsi travolgere dal mondo di sè stessi, e dalla maledetta voglia di non fare.
Scusami, scrivo a mani e mente sciolta, troppo forse.
Rimani acqua, manca poco alla primavera.