I, porpora, sangue sputato, risata di belle labbra
Nella collera e nelle ubriachezze penitenti.
La verità che dico ogni tanto a me stessa, solo ogni tanto, è che se ci fosse un vago alone di Stabilità in quello che stiamo facendo io sarei felice. Ma può anche darsi che durerebbe poco, poi mi tornerebbe la nausea e vagherei ancora incerta per le strade e farebbe sempre troppo freddo. C'è chi è Orazio e chi è Amleto, c'è chi è Amleto ma gli riesce difficile ammirare Orazio, Orazio non era poi niente di che, era il sottomondo di Amleto che lo rendeva speciale, ma c'è davvero qualcuno che vorrebbe essere Orazio così come lo vedeva Amleto?, e se divenissimo tutti degli Orazio di tale fattura, l'aporia diverrebbe regina e cesserebbero un sacco di cose, cesserebbe tutto, è un'utopia volere essere quell'Orazio. Basterebbe farsi amici dell'Imprevedibilità, tenere gli occhi chiusi, no uno meglio lasciarlo aperto. Io cerco di girarle intorno, ma circospetta come un ghepardo prima di afferrare la sua gazzella, la penso, ma per lo più vorrei evitarla, per lo più ora vorrei esprimermi in colori, Belyj per esempio faceva così più o meno, gran bel romanzo il suo.
Rosso, come il cuore della Russia, come non la passione, ma la tenerezza perché è quasi sempre colpa sua; come tante altre cose.
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