Sono convinta che gli anni, nel loro susseguirsi, siano più o meno circolari.
Dunque cambiamenti a grande scala: fatalmente impossibili. Si procede come lumache, come puttane senza più marciapiedi, ma questa, sì, era di Emil Cioran.
L'anno scorso a quest'ora scrivevo versi di leopardiana liricità disturbata dall'avvento della psicologia. Scrivevo:
Amami subito e fanculo le attese
Amami nonostante le disilluse circostanze
e Freud, il viennese.
Si arriva al primo dell'anno stanchi, spenti, fiduciosi nelle persone come una iena lo è che un'altra iena le riservi la parte migliore della carcassa, incazzati poi.
Soprattutto incazzati per il coraggio e il successo che mancano (?) e perché le persone attorno a noi sembrano sempre un po' più felici e i social network straripano di loro foto mentre limonano.
Gli altri limonano su facebook e io credo solo parzialmente alla felicità, dunque non è che mi crei invidia il loro copulare mediatico che sigilla la loro unione e mostra tutti gli itinerari dei loro viaggi di coppia.
No, mi chiedo solo perché non siano un po' più incazzati anche loro.
W. S. Burroughs uno di noi. Più o meno.
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