Dottoreeeeeeeeeeeeee, ho dei problemi, mi vengono in mente solo le cose brutte, so buttare giù solo quelle, ma non è possibile, non è possibile! Mi hanno detto recentemente che 'La vita è bella' e mi hanno anche detto che non mi stavano mica prendendo per i fondelli! Dottore, questo a essere sincera me l'ha detto il mio ragazzo quando ci siamo lasciati per il fatto che procedevamo per inerzia, procedevamo secondo la prima legge di Newton sa, e poi dopo qualche giorno ho scoperto che stava uscendo con un'altra, cioè che, per così dire, era intervenuta una forza esterna a modificare tale nostro precedente stato, secondo lei dovrei credere che non mi stava prendendo per, mmmhh, i fondelli? Mi-di-ca-lei.
Quest'oggi non sono riuscita a parlare con anima viva, ero tutta presa dal manuale del buon giornalista che mi consigliava di avere A) un'astuzia da roditore; B) modi accettabili nel trattare con gli altri; C) un po' di abilità letteraria, se non altro ho chiamato mio padre e mia madre per fare a loro tanti auguri di buon anniversario, non sono mica da buttare via 37 anni di sacro matrimonio, poi mi vengono a dire che l'amore non esiste! A essere di nuovo sincera, questo me l'ha sempre detto il mio ex ragazzo mentre parlavo con lui del fatto che adesso vede un'altra, ma non mi sono mica adirata, oh no, ho mantenuto modi accettabilisìmi, il signor Randall sarebbe stato più che fiero di me. Del resto, non è mica così che funziona, la saggezza popolare che dice chiusa una porta si apre un portone?! Vorrei assoldare un plotone io, signor dottore. Da piccola, in una recita dell'asilo che narrava della nascita di Gesù, il mio ruolo era quello della porta, dovevo fare la porta dell'osteria alla quale Maria, incinta e affaticata, bussa per chiedere asilo, ma no! non c'è posto per il suo pancione miracolosamente gravido. Credo di avere il complesso di essere una porta.
Ma torniamo alla mia giornata. A un certo punto ero così stufa marcia delle discussioni sull'importanza che un giornalista non debba temere i numeri, le statistiche, sapere che cosa siano le distribuzioni e le deviazioni standard che ho commesso l'errore di accendere il tubo catodico. C'era Dottor House in onda e il telecomando già l'avevo lasciato distante, stavo lì a guardare quel coglione fumandomi una sigaretta dopo l'altra, il malessere era tale che a un certo punto mi si sono strette le budella e ho maledetto le alghe che ho mangiato ieri sera al giapponese 'Senso', ottimo posto. Che amarezza dottore, non sapevo far altro che continuare a guardare Dottor House e controllare minuziosamente l'ultima volta che il mio ex ragazzo si era collegato a uatsappo e stabilire se per caso nel frattempo, chissà mai, stava intrattenendosi con la sua nuova fiamma luccicantisìma, il portone per intendersi. Mi è persino venuto in mente di aprire il cassetto e tirare fuori, oh no, questo non glielo posso dire, sarà che la creatività richiede coraggio, ma questo non glielo dico, oggi non glielo dico, ferma nelle mie intenzioni. 18:04, bene, tutto chiaro nella mia testa: "Amo', sto arrivando!", amo'??! Ma cosa dici? Ma come parli?! Tutti impazziti.
Oh Gesù, ho mangiato così tanti carboidrati a cena...
Stasera volevo guardare 'La vita è meravigliosa' di Frank Capra, stiamo parlando di uno tra i 100 film più belli di sempre del Times? New York Times? qualcosa del genere.
Lei cosa ne pensa?
Poi, se mi succede ogni tanto qualcosa di piacevole, per favore me lo dica, me lo ricordi di annotarmelo, nuotare per esempio accanto a ippocampi marini dal sapore preistorico e pesci dai colori iridescenti, me lo ricordi!
mercoledì 29 maggio 2013
Analismi II
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Adesso mi segua avanti, mi segua, sono più sveglia che mai, ho preso più thè verde che mai, per mantenermi in forma dopo tutte quelle sigarette, antiossidanti, ecco cosa ci serve!
Dottore, mi segue?
Succede che ho capito mentre guidavo in macchina l'altro giorno che bisogna crederci a certe cose, a certe stronzate. Volevo appuntarmi il pensiero per renderlo più stabile, per immobilizzarlo, ma poi non ne ho avuto tempo così lo racconto a lei adesso in maniera un po' più fumosa.
Dottore, il fatto è che la domanda che voglio pormi non è Ci credo? oppure Posso crederci?, ma è Devo crederci? E la risposta è sì perdio! Devi, stupida imbecille. Devi dire di sì alla vita, come faceva quel pazzo furioso che faceva tour sù per l'Alta Engadina, come Valeria che litiga con Riccardo e gli dice che Sì! Sì, perdio, lei ha un cuore e di smetterla di insultare sua sorella che a lui non ha mai fatto niente di male.
Ora non so neanche più bene a cosa mi riferissi dottore quando ho fatto quel pensiero, c'era un oggetto specifico nella mia mente ed ora tutto è invece rientrato in una categoria più generale, ma penso vada bene lo stesso, non crede anche lei?
Nel frattempo c'è un'altro pensiero che mi frulla nel gulliver in maniera più o meno costante, non è proprio un pensiero, sono parole lette in un libro recentemente che tornano ogni due per tre a disturbare la mia memoria. Queste parole sono: "Oh cagna impulsiva! impertinente svergognata! avventuriera sprovveduta!".
Cosa pensa che significhi? Perché vede, conoscendo la situazione qual è, conoscendo tutto, lei mi viene a parlare di sogni, mi viene a parlare di Freud e della mia infanzia, ma dico! le sembro per caso una sprovveduta?! Io lo so chi è quella cagna, dottore, lo so bene, e non creda che mi lusinga farmi certe immagini in testa, ma davvero non ne posso fare a meno. Ora lei mi dica perché mai dottore non dovrebbe tornarsene da dove è venuta, mi dica dove sta la soluzione a questo guazzabuglio e non tiri in ballo né Freud né la box né questioni razziali perché di quelle non ho mai sofferto!
Dottore, mi segue?
Succede che ho capito mentre guidavo in macchina l'altro giorno che bisogna crederci a certe cose, a certe stronzate. Volevo appuntarmi il pensiero per renderlo più stabile, per immobilizzarlo, ma poi non ne ho avuto tempo così lo racconto a lei adesso in maniera un po' più fumosa.
Dottore, il fatto è che la domanda che voglio pormi non è Ci credo? oppure Posso crederci?, ma è Devo crederci? E la risposta è sì perdio! Devi, stupida imbecille. Devi dire di sì alla vita, come faceva quel pazzo furioso che faceva tour sù per l'Alta Engadina, come Valeria che litiga con Riccardo e gli dice che Sì! Sì, perdio, lei ha un cuore e di smetterla di insultare sua sorella che a lui non ha mai fatto niente di male.
Ora non so neanche più bene a cosa mi riferissi dottore quando ho fatto quel pensiero, c'era un oggetto specifico nella mia mente ed ora tutto è invece rientrato in una categoria più generale, ma penso vada bene lo stesso, non crede anche lei?
Nel frattempo c'è un'altro pensiero che mi frulla nel gulliver in maniera più o meno costante, non è proprio un pensiero, sono parole lette in un libro recentemente che tornano ogni due per tre a disturbare la mia memoria. Queste parole sono: "Oh cagna impulsiva! impertinente svergognata! avventuriera sprovveduta!".
Cosa pensa che significhi? Perché vede, conoscendo la situazione qual è, conoscendo tutto, lei mi viene a parlare di sogni, mi viene a parlare di Freud e della mia infanzia, ma dico! le sembro per caso una sprovveduta?! Io lo so chi è quella cagna, dottore, lo so bene, e non creda che mi lusinga farmi certe immagini in testa, ma davvero non ne posso fare a meno. Ora lei mi dica perché mai dottore non dovrebbe tornarsene da dove è venuta, mi dica dove sta la soluzione a questo guazzabuglio e non tiri in ballo né Freud né la box né questioni razziali perché di quelle non ho mai sofferto!
domenica 19 maggio 2013
Pencil sharpener
Gli stati della mente sono troppo vulnerabili per arrivare da qualche parte senza imprecare.
Le persone qui attorno forse non mi conoscono troppo bene. Queste quattro pareti sì, non ho bisogno che di un letto in una camera d'albergo, un grande grandissimo letto in una camera d'albergo e uno specchio. Queste quattro pagine, sì, mi conoscono.
Non resiste più di quattro o cinque pagine il mio stato mentale attuale ed è già altro.
Vorrei prenderti e dirti in corretto francese fluente: "Permettez-moi de souffrir! et l'appeler Destin..."
Va come deve andare?!
Il mio karma si fa eracliteo. Bon.
Le persone qui attorno forse non mi conoscono troppo bene. Queste quattro pareti sì, non ho bisogno che di un letto in una camera d'albergo, un grande grandissimo letto in una camera d'albergo e uno specchio. Queste quattro pagine, sì, mi conoscono.
Non resiste più di quattro o cinque pagine il mio stato mentale attuale ed è già altro.
Vorrei prenderti e dirti in corretto francese fluente: "Permettez-moi de souffrir! et l'appeler Destin..."
Va come deve andare?!
Il mio karma si fa eracliteo. Bon.
venerdì 17 maggio 2013
ART LOVERS
Guardate il video realizzato da un mio amico e poi, in generale, aprite gli occhi!
http://www.youtube.com/watch?v=WnLO4GahBQQ&feature=youtu.be
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